È stato firmato il 24 gennaio scorso nel Sacro Convento dei francescani in Umbria il “Manifesto di Assisi”. Un documento sottoscritto da oltre duemila imprenditori, economisti, ambientalisti, uomini di cultura e della società civile e che si configura come il primo passo verso una nuova economia.
Il Manifesto ha come obiettivo la scelta strategica dell’economia circolare per contrastare la crisi climatica e punta a mettere al centro le esperienze positive di comunità e territori per rafforzare la coesione sociale. Rappresenta una svolta green nazionale che coinvolge istituzioni, politica, organizzazioni economiche, componenti della società civile e mondo della cultura.
Tra i punti principali del manifesto – come riportato dal Sole24Ore, media-partner dell’iniziativa – la crisi climatica, da affrontare con coraggio in quanto rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo; la questione energetica, una sfida di enorme portata che richiede il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali; l’azzeramento dei gas serra entro il 2050; la centralità dell’UE in questa sfida; l’economia circolare e sostenibile come volano per molti settori tra cui – dall’industria all’agricoltura, dall’artigianato ai servizi, dal design alla ricerca – ; la green economy come obiettivo da perseguire in un’ottica di crescita; infine le tematiche relative alle diseguaglianze sociali e territoriali, l’illegalità e l’economia in nero, una burocrazia spesso inefficiente e soffocante, l’incertezza per il presente e il futuro che alimenta paure.
“Crisi climatica e green economy sono le priorità strategiche per garantire il futuro del pianeta e delle giovani generazioni. Serve un cambiamento orientato all’innovazione e alla sostenibilità che riduca, al tempo stesso, le disuguaglianze. Anche l’agricoltura biologica che tutela la fertilità della Terra può essere una delle componenti importanti di un nuovo paradigma economico e per questo abbiamo aderito con convinzione al Manifesto”, ha dichiarato in merito Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio. L’associazione dei produttori di bio è tra i principali sottoscrittori del manifesto.