Editoriale del 21/09/2011: Una riflessione sulla Biodomenica

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Sarà interessante verificare nella seconda domenica di ottobre, il giorno 9, come andrà a finire la Biodomenica promossa dall’AIAB in collaborazione con Legambiente e Coldiretti. Interessante perché l’iniziativa tocca un nodo cruciale del biologico: l’incontro con i consumatori. Interessante per vedere se la formula, vecchia di 12 anni, tiene ancora, se è stata modificata e in che modo. Interessante infine perché l’impegno messo in campo è grande: sono coinvolte un centinaio di città, qualcuna anche non italiana; si è messa in moto una macchina mediatica e promozionale importante in grado di far giungere il messaggio ai cittadini, quindi con un impegno anche economico considerevole.

 

Questa "giornata nazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione biologica", che coinvolgerà sicuramente qualche migliaio di aziende bio, promette di promuovere una riflessione sui valori del biologico: valori ambientali, sociali, economici. Ma sinceramente avere qualche piccola riserva sul raggiungimento di questo obiettivo ci pare legittimo. Così come siamo curiosi di vedere che cosa di buono produrrà questa giornata. Certo, non avremo la forza di verificare cosa accadrà in cento piazze ma qualcuna la visiteremo. Male l’iniziativa non fa, ci mancherebbe. La mamma di Paola, la zia di Pinuccio, il nonno di Maria torneranno a casa con un sacchetto ben fornito di prodotti biologici da distribuire in famiglia, non ne abbiamo dubbi. Quello che ci chiediamo è se queste iniziative non possano entrare in una strategia più ampia, fatta anche di azioni stabili a favore del bio, per far compiere ai consumi quel salto che metta l’Italia in linea con le tendenze dei mercati più avanzati. 

Antonio Felice

editor@greenplanet.net

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