Il bio è una strada per risollevare l’agricoltura africana. Aumentano gli esempi in questa direzione. Uno tra i tanti è proposto da una esperienza nel Senegal, in Africa Occidentale francofona, dove l’imprenditore Amacodou Diouf ha lanciato una produzione di successo di mango biologico, coinvolgendo 75 coltivatori locali, e si prepara a proporre ortaggi bio senegalesi per il mercato europeo.
Fondamentale per Diouf è stata un’esperienza di studio in Germania, dove guarda caso si tiene il Biofach, che promuove moltissimo la cultura del biologico. Tornato al suo Paese, Diouf ha fondato un’impresa, la Buursine International, con sede vicino alla capitale Dakar, e ha coinvolto da subito i coltivatori locali convincendoli che sarebbe stato vantaggioso produrre bio sui 123 ettari di loro complessiva proprietà. Il collegamento tedesco di Diouf, con la società d’importazione e distribuzione BioTropic, ha permesso al progetto di partire subito con un buono sbocco commerciale.
Diouf ha avviato anche un flusso di esportazione verso altri Paesi africani come Marocco e Ghana dove esistono impianti per l’essicazione e l’utilizzo alimentare del mango. Grazie a una collaborazione con COLEACP di Bruxelles, la produzione ha ottenuto le certificazioni GlobalGAP, Bio Europe, Bio Suisse e l’accredimento Fairtrade.
Il Senegal produce mango da maggio a settembre per complessive 100 mila tonnellate l’anno, solo 6-8 mila tonnellate vengono esportate, l’8 per cento delle quali sono rappresentate dal mango bio della Buursine International. Una parte consistente della produzione si perde ancora prima di raggiungere il mercato. La società senegalese ha interesse ad esportare di più ed è interessata anche al mercato italiano, dopo l’esperienza, che continua positivamente, in Germania.
Le nuove produzioni bio comprendono papaya, melanzane, cipolle, peperoni, spezie su una superfice iniziale di 15 ettari. Mentre l’export del mango è iniziato nel 2011 in maniera sistematica, le prime esportazioni di questi nuovi prodotti bio è stata avviata quest’anno. Dell’esperienza di Amacodou Diouf in Senegal ha scritto per ora la stampa specializzata di lingua francese e inglese. (a.f.)