Si è tenuta nei giorni scorsi a Bologna l’Assemblea annuale dei Soci AssoBio, l’Associazione Nazionale delle Imprese di Trasformazione e Distribuzione dei Prodotti. Presente, oltre la presidente Nicoletta Maffini, gli organi associativi, e i principali rappresentanti del settore biologico, il Sottosegretario di Stato al MASAF italiano Luigi D’Eramo, L’occasione è stata quella di presentare, non solo il positivo bilancio economico e le attività svolte, ma anche fornire uno sguardo sui principali trend di vendita e dati di mercato del biologico in Italia, attraverso le presentazione delle ricerche di NielsenIQ e SWG Spa.
Nel corso dell’ultimo anno, 20 nuove aziende sono entrate in AssoBio, portando il numero degli associati a 140, con presenza su tutto il territorio italiano. Negli ultimi due anni AssoBio ha registrato un aumento significativo della rappresentanza nel settore vinicolo e nella trasformazione e produzione. I soci rappresentano attualmente diversi settori produttivi, ma anche la grande distribuzione organizzata e quella specializzata, oltre alla cosmesi, una composizione variegata e ben bilanciata dell’intero settore. L’Associazione, inoltre, ha aumentato sia le attività istituzionali con i Ministeri delle Politiche Agricole, delle Imprese, della Salute e con l’Istituto Superiore di Sanità, che la partecipazione alle principali fiere di settore come Cibus, Sana, Marca e Biofach.
Tra gli obiettivi dichiarati AssoBio vorrebbe, insieme ai suoi soci, lavorare per accrescere il peso del biologico sul totale alimentare al fine di raggiungere una dimensione a doppia cifra nei prossimi anni, prendendo esempio i Paesi del nord Europa. Fondamentale, per raggiungere tale risultato, la lettera d’intenti siglata con il “Consorzio il Biologico” per la definizione di un accordo che consenta di unire le forze per incrementare sia le attività di promozione e comunicazione, che una maggiore pressione sulle Istituzioni. AssoBio e Consorzio Il Biologico rappresentano circa 300 aziende italiane di produzione, trasformazione e distribuzione.
La crisi dei consumi pesa, ma “puntiamo al 10% del mercato nazionale”
Il 2023 si è chiuso con una crescita del 4,7% in valore della merce venduta, ma con una contrazione a volume dello 0,3% (-1,2% l’alimentare nel suo complesso).
“La spesa di biologico in Italia si aggira attorno al 3%, ci piacerebbe raggiungere obiettivo del 10% nei consumi alimentari. L’Italia è un grande produttore, ma uno scarso consumatore: gli italiani sono alle prese con una riduzione dei consumi che penalizza il settore”, dichiara Nicoletta Maffini. “Dobbiamo assolutamente fare di più. Bisogna lavorare insieme, imprese e istituzioni, per raggiungere obiettivi più importanti, più ambiziosi, non solo di mercato, ma anche di riconoscibilità del prodotto da parte dei consumatori, che ancora non hanno le idee chiare”, spiega la numero uno di AssoBio.
“Il biologico evidenzia segnali di debolezza che sono di tutta l’economia. Siamo un una fase difficile anche per il settore biologico. Dobbiamo fare squadra a livello associativo e a livello delle imprese”, sollecita la presidente di FederBio, Maria Grazia Mammuccini, ospite dell’assemblea.
Nei primi mesi del 2024 cresce il fatturato bio, 24,8 milioni di famiglie lo acquistano
Il 2024 è iniziato con una ripresa più sostenuta, anche grazie al rallentamento della corsa dei prezzi: la crescita è stata del 3,6% in valore e del 2,6% in volume.
Se super e ipermercati rappresentano i canali principali di vendita, i discount trainano la crescita nei punti vendita generalisti.
Le famiglie acquirenti sono 24,8 milioni, su un numero complessivo di 25,7 milioni, con una spesa annua media di 150 euro. Il consumatore medio di biologico vive nel Centro-Nord d’Italia, ha più di 50 anni e un reddito per lo più medio-alto.
“Il momento storico è complesso per tutte le imprese e tutti i settori. La riduzione della capacità di spesa dovuta all’inflazione ha costretto il consumatore a spendere meno, sprecare meno, fare spese più frequenti e di minore valore. Per forza di cose alcuni prodotti sono stati penalizzati. Il biologico sostanzialmente regge nel 2023 rispetto al 2022, ma è troppo poco“, osserva Nicoletta Maffini, a margine dell’assemblea.
La lettera d’intenti siglata con il Consorzio il Biologico e la richiesta al Governo della riduzione dell’IVA sui freschi
L’alleanza con il Consorzio il Biologico “vuole essere la premessa – ha spiegato Nicoletta Maffini – per un futuro accordo che rappresenterà passo avanti e garantirà l’aumento delle occasioni b2b e delle opportunità di marketing. C’è l’impegno a creare un vero e proprio contratto di collaborazione tra due realtà che contano assieme circa 300 imprese. Ma l’altra iniziativa adottata da AssoBio è la richiesta avanzata al Governo di riduzione dell’IVA sui prodotti freschi.
“Il prodotto biologico è conservativo, guarisce il pianeta – ha spiegato Maffini -. Per questo chiediamo che lo Stato richieda un IVA più bassa almeno sul fresco e sul baby food. Saremmo contenti se un’IVA agevolata fosse riconosciuta su tutto il prodotto biologico che è sicuramente quello migliore per la salute del pianeta e delle persone”.
Proposta che va ad aggiungersi a quella di un credito d’imposta sulle certificazioni. Due misure che – spiegano da Assobio – potrebbero consentire alle imprese di abbassare i prezzi.
Nel corso dell’assemblea dell’associazione la proposta è stata lanciata al sottosegretario alle Politiche agricole, Luigi D’Eramo, “Si tratterebbe di un supporto concreto per rilanciare i consumi – ha aggiunto Maffini -. I valori del biologico sono in ripresa, ma volumi non sono positivi. Chiediamo attenzione su temi che potrebbero essere una svolta per le aziende. Il Governo ha già fornito una risposta con la legge sul biologico, chiediamo ora che si faccia di più sull’aspetto economico, che le aziende possano scaricare con il credito di imposta i costi delle certificazioni”.
Le dichiarazioni dei protagonisti
“Il mio primo anno di presidenza è stato contraddistinto dalla volontà di fare rete insieme a tutti gli operatori del settore per una maggiore e più efficace pressione anche verso le Istituzioni. La forte sinergia con FederBio e il confronto con tutti i principali Ministeri, ha posto le basi per l’avvio di tavoli di lavoro e di confronto e per promuovere il sistema biologico italiano su più fronti. A favore di questa politica oggi abbiamo messo un nuovo fondamentale tassello – ha sottolineato la Presidente di AssoBio Nicoletta Maffini – firmando la lettera d’intenti con il Consorzio il Biologico. AssoBio e Consorzio il Biologico rappresentano insieme circa trecento imprese della filiera biologica nazionale, un patrimonio di qualità ed eccellenza unico, e per queste imprese e per il settore tutto ci impegneremo con azioni concrete per la salvaguardia e lo sviluppo”.
“Il lavoro portato avanti in questi mesi come ministero e il costante dialogo con i rappresentanti del settore hanno permesso di realizzare importanti misure e di gettare le basi affinché, anche in futuro, possa continuare la crescita del biologico in Italia e consolidare la leadership internazionale del nostro Paese – ha detto il sottosegretario all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo -. Dopo i recenti provvedimenti per lo sviluppo dei biodistretti e dei progetti delle filiere bio, sono diversi gli aspetti su cui siamo attualmente impegnati, dall’Organismo interprofessionale alla realizzazione del marchio biologico italiano che sarà un’ulteriore certificazione della qualità e sicurezza dei nostri prodotti. Oltre a questo, si stanno valutando future nuove iniziative di comunicazione che contribuiscano a un rilancio dei consumi”.
“Con AssoBio – ha sostenuto il Presidente di Consorzio il Biologico Massimo Monti – condividiamo – oltre ad importanti aziende Socie ed alla ferma convinzione che il biologico sia, da più di 30 anni, la manifestazione più concreta e consistente di sostenibilità nel comparto agroalimentare – la consapevolezza che un futuro di crescita e prosperità del biologico necessita dell’impegno, della convinzione e dell’unione delle forze di tutti coloro che nel biologico credono davvero. Attraversiamo un momento complicato, dobbiamo affrontarlo lavorando assieme: lo faremo ed i risultati arriveranno”.
“Il periodo 2023-2024 ha visto una significativa evoluzione nella nostra composizione associativa: 20 nuove aziende si sono unite a noi, portando nuove energie e competenze nel settore del biologico. Infine, le iniziative commerciali e promozionali hanno ulteriormente aumentato la visibilità delle nostre aziende socie” – ha commentato Nadia Monti, Direttore operativo di AssoBio – In AssoBio, le aziende trovano un punto di riferimento importante, di supporto e di tutela dei loro interessi. Il nostro desiderio è sempre stato quello di mantenere AssoBio un sistema di rappresentanza autentico e attento al benessere di ciascuna azienda. L’obiettivo, dunque, è quello di rafforzarne la voce, con l’ulteriore impegno di incrementare le opportunità e i servizi ad esse dedicate, potendo contare sull’esperienza di una struttura ulteriormente allargata e specializzata e rispondendo così alle sfide del mercato globale”.
Fonte: Ufficio Stampa AssoBio