Italia Nostra chiede alla Regione Toscana un intervento urgente che scongiuri il rischio di chiusura del Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio, in provincia di Pistoia, che con la sua attività ha svolto una costante opera di sensibilizzazione e valorizzazione delle ricchezze naturalistiche, della flora, della fauna, e della sua storia a livello nazionale e internazionale.
Com’è purtroppo emerso, il 2016 non è iniziato nel migliore dei modi per il Padule di Fucecchio: una grossa crisi, dovuta a vari fattori e ad alcune pesanti rinunce degli Enti di supporto ne stanno profilando un oscuro, triste destino.
Italia Nostra ricorda che il Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio svolge, da oltre venti anni, un’importantissima attività attraverso conferenze, didattica per le scuole e concorsi. Il tutto è realizzato egregiamente da poche persone (due soli dipendenti del Centro e alcuni volontari). Italia Nostra, altre associazioni ambientaliste oltre che alcune associazioni venatorie, hanno sempre sostenuto il Centro e le attività svolte attraverso una serie di collaborazioni, cosa che, la sezione Medio Valdarno Inferiore di Italia Nostra continuerà a fare.
Ma recentemente è venuto a mancare l’indispensabile contributo della Provincia di Pistoia, oltre al ritiro della propria presenza di alcuni Comuni della Val di Nievole, complicando non poco la situazione economico-finanziaria del Centro: come si può immaginare un eventuale mancato intervento decisivo, primo fra tutti e di vitale importanza dovrebbe essere quello della Regione, porterebbe al termine delle attività lavorative dei tecnici e, di conseguenza, a un desolante scenario con la chiusura del Centro di Ricerca.
Si ricorda che il Padule di Fucecchio ha un’estensione di circa 1800 ettari, divisi fra Provincia di Pistoia e Provincia di Firenze; se pur ampiamente ridotto rispetto all’antico lago-padule che un tempo occupava gran parte della Valdinievole meridionale, rappresenta tuttora la più grande palude interna italiana e che il Centro di Ricerca è stato fino a oggi l’Ente preposto a prendersi cura di tale area, con risultati d’indiscussa eccellenza, con l’operato di persone capaci ed esperte del settore.
Da evidenziare quindi come l’esperienza di gestione del Centro per la sua originalità: partecipazione, forte connotazione pubblica ed efficacia (attività di conservazione, educazione ambientale, promozione della cultura locale e molto altro) debba costituire un modello di riferimento per la Regione Toscana che si appresta ad assumere la gestione delle Riserve Naturali.
L’auspicio di Italia Nostra è che tutte le associazioni assicurino il proprio sostegno, come hanno sempre fatto, ma dobbiamo ricordare che tutelare il Padule di Fucecchio, zona umida d’interesse internazionale, deve rappresentare una priorità della pubblica amministrazione e in primo luogo della Regione, che deve anche attuare i propri impegni programmatici, che prevedono l’ampliamento dell’area protetta (PAER 2013-2015).
L’appello di Italia Nostra va a tutte le autorità: Comuni, Province e, soprattutto alla Regione Toscana: un aiuto ora è necessario, indispensabile, oggi più che mai.