All’Osservatorio SANA 2020 il Sinab presenta lo stato di salute del settore

Roberta Cafiero

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All’Osservatorio Sana 2020, tenutosi lo scorso venerdì 9 ottobre a Bologna nell’ambito degli Stati Generali del Bio organizzati all’interno de SANA Restart (vedi news), la Dirigente del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, la Roberta Cafiero ha presentato i dati elaborati dal SINAB (Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica) per il Mipaaf relativi all’anno 2019.

Dall’analisi emerge  chiara la salute del settore: dal 2010 il numero degli operatori è cresciuto del 69%, mentre gli ettari di superficie biologica coltivata sono aumentati del 79%.
Al 31 dicembre 2019, l’agricoltura biologica in Italia si caratterizzava per una superficie coltivata di quasi 2 milioni di ettari e per un numero di operatori che supera le 80mila unità. Dal 2010 l’incremento registrato è di oltre 879mila ettari e 29mila aziende agricole. La superficie biologica ha raggiunto quota 1.993.236 ettari segnando, rispetto al 2018, un +35mila ettari con una crescita contenuta al 2%. Si tratta di crescite importanti sia di superfici che di operatori.

Per quanto concerne la distribuzione delle superfici per Regione, l’analisi della distribuzione geografica ha confermato che, anche nel 2019, il 51% dell’intera superficie biologica nazionale si trova in 4 Regioni: Sicilia, Puglia, Calabria ed Emilia-Romagna. Seguono Lazio, Toscana, Sardegna e Basilicata con il 26%, Marche, Campania, Lombardia e Piemonte con il 14% e infine con un 9% le restanti Regioni.

Gli operatori biologici in Italia nel 2019 hanno superato quota 80mila unità: sono entrati nel sistema di certificazione per l’agricoltura biologica circa 1600 nuovi operatori per un totale di 80.643 imprese registrate (+2% rispetto al 2018). La superficie media di un’azienda biologica è di 28,3 ettari, decisamente inferiore rispetto alla Spagna, alla Francia ed alla Germania. Ci sono molte aziende piccole in Italia rispetto ai nostri Paesi vicini.

Ne emerge un’evoluzione positiva del biologico italiano dall’anno 2010 ad oggi. Nel 2019 si è registrata una crescita dell’1,8% per quanto riguarda le superfici e del 2% per quanto riguarda gli operatori. Negli ultimi 10 anni le superfici sono aumentate del 79%, mentre gli operatori sono cresciuti di 32.980 unità (+69%). Numeri importanti, come sottolineato da Roberta Cafiero.

Circa i principali orientamenti produttivi, il primato spetta ai cereali con 330.284 ettari, equivalente al +1% rispetto alla Francia, che segue a ruota, e la Germania. Per quanto riguarda gli ortaggi, l’Italia è prima rispetto a Francia e Polonia con un 65.082 ettari con un +7%; per l’ulivo invece, con 242.708 ettari, è davanti a Spagna e Grecia. Parlando di agrumi, in nostro Paese ha ancora il primato rispetto alla Spagna e Grecia con 36.808 ettari equivalente al +3%. Circa la vite, l’Italia è in terza posizione con un 109.423 ettari equivalente al 3%. In prima posizione, come si denota dalla slide, si trova la Spagna con un +7% e la Francia con un +19%.

In 10 anni gli operatori hanno registrato un incremento del 69%, i produttori/trasformatori un aumento del 279%. Nel confronto anno su anno, nel 2019 si è registrata una crescita del +2%. Le principali Regioni con il maggior numero di operatori erano – e sono ancora – al Sud, nello specifico parliamo di Sicilia, Calabria e Puglia.


In conclusione, la situazione del biologico italiano è positiva ma mostra ancora  ampi spazi di crescita per e imprese agricole e della trasformazione per sviluppo di attività produttive ed economiche, in chiave di aggregazione, innovazione ed internazionalizzazione.

Simona Riccio

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