AgerOliva, la startup che salva gli oliveti abbandonati in Toscana

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L’appuntamento è per l’11 giugno a Vinci in una cornice di 3 ettari di ulivi che circondano la casa del genio Leonardo. Abbandonato da quindici anni, il terreno è stato affidato dall’Istituto Diocesano ad AgerOliva, la startup pistoiese che si è data come mission il risanamento degli oliveti incolti della Toscana. Si stima che arriveranno dalle 200 alle 250 persone, “genitori adottivi” di una o più piante sotto le quali consumeranno uno speciale picnic a base di prodotti locali e bruschette condite, ovviamente, con l’extravergine biologico realizzato grazie a questo progetto che unisce tradizione agricola e cultura del territorio. Giungeranno da diverse parti d’Italia, ci saranno famiglie, rappresentanti di aziende, persone che hanno ricevuto in regalo l’adozione di un ulivo. Con la prossima campagna l’”olio di Leonardo” arriverà sulle loro tavole, un litro ogni olivo adottato.

“Siamo nati poco più di un anno fa – ha spiegato Tommaso Dami, ideatore e regista del progetto e amministratore dell’azienda – e abbiamo recuperato 600 piante in soli quattro mesi. A fine 2021 eravamo a 1.200, ora a 2.500 e prevediamo di raggiungere quota 5mila ulivi entro l’anno”.

L’obiettivo finale è a dir poco ambizioso: recuperare i 4 milioni di ulivi abbandonati in Toscana (stima fatta nel 2015 da Coldiretti).

“Ovviamente noi puntiamo ad una crescita esponenziale e costante, un passo alla volta. L’importante è rompere la catena dell’abbandono”.

Il processo di risanamento è scrupoloso. All’inizio si effettuano lavori di pulizia dei terreni (sfalci, rimozione infestanti, sistemazione dei cigli che delimitano i campi), la potatura degli alberi, la concimatura organica. I trattamenti per curare eventuali malattie o carenze sono rigorosamente biologici e la certificazione è anticipata.

“C’è un iter preciso per anticipare, sennò dovremmo aspettare anni – ha spiegato Dami –. Prove fotografiche, la relazione di un agronomo esterno e quella di un tecnico dell’ente certificatore bio vengono forniti alla Regione che ci dà il nulla osta. D’altra parte in terreni abbandonati da anni è improbabile che si trovino tracce di pesticidi”.

Tommaso racconta di una attrazione per gli ulivi che risale a quando era bambino, un interesse durato nel tempo, tanto da scegliere come argomento per la tesi alla Scuola di Economia e Management di Firenze, il mercato internazionale dell’olio di oliva. “La mia passione mi ha portato a una continua ricerca per dare un valore aggiunto a queste piante meravigliose, patrimonio dell’umanità. Quando lessi l’articolo con la stima di Coldiretti scattò la scintilla, mi venne l’idea che però restò tale. Poi durante il lockdown, due anni fa, mi chiesi se qualcuno avesse realizzato una piattaforma per adottare ulivi abbandonati. Verificai che nessuno ci aveva pensato e, così, eccoci qua”.

I soci di AgerOliva, Srl agricola innovativa, sono oltre a Tommaso, Ana Soto, responsabile marketing e customer care e Cosimo Lunetti, geometra e videomaker, social media manager. Si avvalgono del lavoro di quindici collaboratori e un dipendente, tutti con un’età media inferiore ai 35 anni.

Creatività e determinazione non mancano certo a questa squadra. “Un progetto a breve termine è l’oleoturismo: a chi adotta un ulivo proporremo anche di venire a vivere esperienze in campo per seguire i lavori e potrà prenotare il picnic anche in altri periodi oltre all’appuntamento annuale”. Intanto cresce la community composta di italiani e stranieri che sanno anche emozionarsi davanti ai loro ulivi. “È venuto a Pistoia, dal Canada, un nostro sostenitore per visitare le sue 15 piante adottate per la propria famiglia in Svizzera. Gli ho mostrato gli alberi recuperati con i cartellini appesi che portano i nomi da lui indicati: si è emozionato a tal punto che ha deciso che manterrà a vita l’adozione con rinnovo automatico!”

Prezzo per l’adozione di un ulivo: 49 o 59 € a seconda dello stato di abbandono dell’oliveto.

Info: www.ageroliva.it

Instagram  – Facebook

Daniela Utili

 

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