‘Il compromesso sulla riforma del biologico che è stato firmato dal Consiglio dei ministri agricoli della UE sotto la presidenza lettone presenta a nostro avviso luce ed ombre. Positivo è senz’altro l’aver raggiunto due risultati rilevanti: il mantenimento delle norme sui controlli all’interno del regolamento del biologico e l’applicazione del regime di conformità, in base al quale le stesse norme produttive europee saranno applicate anche nei Paesi importatori con i quali verranno via via sottoscritti accordi di reciprocità’.
È questo il commento del coordinatore del Settore biologico dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari, Andrea Bertoldi, in merito alla riforma dell’agricoltura biologica che si appresta ora a passare all’esame del Parlamento Europeo.
‘L’accordo siglato a Lussemburgo – prosegue Bertoldi – non ci trova tuttavia pienamente soddisfatti perché lascia tuttora irrisolta la questione della presenza di sostanze e prodotti non autorizzati nei prodotti biologici, materia sulla quale manca di fatto un’armonizzazione a livello comunitario, dal momento che solo l’Italia e pochi altri Paesi hanno deciso di fissare per legge una soglia massima di contaminazione’.
“La proposta della Commissione – continua il coordinatore Bertoldi – ci trova invece assolutamente concordi circa la necessità di incrementare la superficie e la produzione biologica UE per rispondere alla crescente domanda dei consumatori. Al fine di raggiungere questo obiettivo, è però necessario che siano messi in atto strumenti di sostegno che compensino la perdita di reddito per le imprese che, convertendosi al biologico e assicurando un preciso impegno temporale verso tale tipo di produzione, devono sostenere notevoli costi ed oneri burocratici’.
Il coordinatore del settore biologico dell’Alleanza delle cooperative valuta inoltre positivamente il fatto che il 18 giugno all’Expo di Milano si sia riunito un tavolo tecnico per dare avvio ad una discussione per la definizione di un piano strategico per un settore che, ‘pur facendo registrare buone performance, ha bisogno di nuovi strumenti affinché ci sia un reale incremento delle superfici convertite. Bene quindi l’istituzione da parte del Ministero di quattro tavoli, suddivisi per aree tematiche, che lavoreranno in tempi stretti alla definizione del Piano previsto per l’inizio dell’autunno prossimo’.