Dalle api dell’Altopiano un esempio da seguire

Felice

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Andrea Rigoni è un imprenditore che dice con convinzione: “Restare nella natura è il nostro modo di essere” e che, parlando del futuro, si rivolge ai giovani con queste parole: “Noi dobbiamo trasmettervi, con la nostra testimonianza, il bello e il buono che ci viene dalla natura perché possiate fare le scelte giuste, capire le cause e le conseguenze del cambiamento climatico, invertire la rotta della perdita di biodiversità”.

Strano che Andrea Rigoni, AD e presidente della Rigoni di Asiago, non sia soltanto un sognatore ma sia anche un imprenditore di successo. Dove sta “il trucco”? La strana alchimia sta nell’origine della sua azienda, fondata giusto cento anni fa, quattro anni dopo la Grande Guerra che aveva devastato l’Altopiano dove è nato, sta nelle api. Quando era bambino sua nonna Elisa e poi con lei tutta la famiglia allevavano api. Osservando le api nei vasti prati dell’Altopiano, studiandone pian piano i comportamenti e il loro ruolo nell’equilibrio della natura, Andrea ha imparato non solo ad amare la natura ma a credere in una crescita economica, in uno sviluppo sociale che si basino sulla natura e non ne stravolgano gli equilibri. Il bello e il buono, l’armonia degli antichi greci. Aggiungiamo la laboriosità delle api. I Rigoni sono diventati in pochi anni tra i primi in Italia a crescere con le api. La stessa apicoltura nazionale deve non poco a questa famiglia.

Oggi Andrea Rigoni e la sua azienda sono una delle tre icone dell’Altopiano, insieme ad uno scrittore, Mario Rigoni Stern, e al formaggio Asiago. Nella giornata celebrativa del secolo di vita dell’azienda è stata lanciata l’idea di fare dell’Altopiano di Asiago un grande distretto biologico, coinvolgendo anche la filiera del latte. Si vedrà.

Ma intanto salire sull’Altopiano è stata, per alcune ore, una lezione di vita. Le aziende “rigorosamente bio” come Rigoni di Asiago, che fanno un biologico che non si discute,  sono la vera speranza per il settore biologico italiano e per il suo futuro.

Ci si dovrebbe stringere attorno ai buoni esempi per uscire dalle secche del presente.

Antonio Felice

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