I produttori di pere del ferrarese lanciano l’allarme: a poche settimane dall’inizio della raccolta, la situazione è tutt’altro che rassicurante. A preoccupare sono due fenomeni, registrati in particolare per la produzione di biologico: l’aumento della cascola precoce (soprattutto Abate e Decana) e una recrudescenza della cimice asiatica, con effetti ancora più gravi proprio sul biologico.
Secondo Sergio Tagliani, responsabile frutticolo di Cia Ferrara, le piogge intense di maggio hanno provocato asfissia radicale nelle piante, portandole a perdere i frutti prima del tempo. Il settore sperava in una ripresa dopo anni difficili, ma anche quest’anno la produttività appare compromessa.
Ad aggravare il quadro, spiega il pericoltore Antonio Fioravanti, è la massiccia presenza della cimice asiatica, nonostante gli investimenti in reti protettive e in lotta biologica (come l’introduzione della vespa samurai). Le varietà biologiche risultano particolarmente esposte, e si teme un danno fino al 70-80% della produzione.
Cia Ferrara chiede un sostegno strutturale alla ricerca e alle aziende agricole per salvare la pericoltura, settore strategico dell’economia locale, oggi in profonda sofferenza per gli effetti combinati di clima estremo e fitopatie.
Fonte: Ferrara Today