Carrefour sottoscrive un accordo con i fornitori del biologico

Salone Carrefour

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Si è parlato anche di biologico nel corso della nona edizione del Salone Carrefour, l’appuntamento annuale durante il quale l’insegna incontra partner, fornitori e tutta la rete di vendita. 

In questa occasione alcune aziende del comparto biologico – Canova, Brio, Agricola Merlino, Colle D’Oro e Melinda – hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per sviluppare insieme all’insegna strategie e iniziative per ampliare la diffusione e il consumo di prodotti biologici, rendendoli il più possibile accessibili e capaci di rispondere alle esigenze del cliente finale. 

“Il biologico è un’area per noi importante – ha spiegato Angelo Arrigoni, responsabile dei prodotti a marchio nell’ambito dei freschi per Carrefour –  ma sicuramente delicata a causa della difficile situazione economica attuale. Noi vorremmo rilanciarlo, anche attraverso questo patto che ci vede tutti i protagonisti”.

 “Il prodotto biologico è sostenibile e salutare – ha sottolineato Martino Benzoni, presidente Canova –  crediamo che produrre senza inquinare tuteli la salute dell’ambiente e del consumatore. Questo è il patto che abbiamo stretto con il consumatore, ma la filiera deve stare in equilibrio anche in termini di redditività. Noi crediamo che la segmentazione dell’offerta sia una delle chiavi per aumentare la diffusione del prodotto biologico, inoltre servono investimenti in comunicazione”. 

“Carrefour – ha aggiunto Alessandro Stagnoli, responsabile commerciale di Brio – è una tra le catene che ancora oggi investe sul biologico. Come far consumare biologico anche a chi oggi non se lo può permettere?  I costi di produzione ci sono e noi abbiamo l’obiettivo di garantire la redditività ai produttori. Secondo me per aumentare i consumi dobbiamo eliminare il ghetto del biologico nei punti vendita; gli scaffali nascosti, che nessuno trova. Dobbiamo riuscire a dare al consumatore “normale”, quello che non compra abitualmente biologico, la possibilità di scegliere, mettendo il nostro pomodoro, la nostra carota, la nostra mela, all’interno della categoria. Il consumatore che non compra preferenzialmente bio, deve trovare l’opzione biologica lì dove sceglie. Noi produttori e trasformatori dobbiamo metterci del nostro, sgrammando il prodotto ed eliminando i costi di filiera, in modo da rendere il bio più accessibile a tutti.  Carrefour è un ottimo partner per provarci”.

Elena Consonni

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