Tra le suggestioni riferite IFOAM Organics Europe, movimento leader del biologico europeo, sottolinea l’urgenza di una riforma ambiziosa della PAC che garantisca una transizione ecologica equa per agricoltori, natura e società. Jan Plagge, presidente di IFOAM (nella foto accanto), ha dichiarato: “Il settore agroalimentare affronta molteplici sfide e la PAC post-2027 deve supportare sia chi vuole intraprendere un’agricoltura più sostenibile sia chi già pratica metodi ecologici, premiando adeguatamente gli agricoltori che lavorano con la natura e apportano benefici agli ecosistemi.”
La riforma proposta punta a superare la logica della superficie agraria, distribuendo le risorse in modo più equo tra piccoli e medi produttori, giovani, donne e agricoltori in aree svantaggiate, riconoscendo il ruolo cruciale della multifunzionalità agricola e dell’innovazione tecnologica.
“Le raccomandazioni del Dialogo Strategico – ha aggiunto Plagge – riconoscono l’agricoltura biologica come l’unico sistema di produzione sostenibile regolamentato che già offre protezione ambientale e climatica, e come un esempio primario di un sistema di produzione alimentare che concilia la protezione della natura e il reddito degli agricoltori. Se i responsabili politici implementeranno le raccomandazioni, l’agricoltura biologica verrà ulteriormente rafforzata e diventerà un’opzione più attraente in un sistema alimentare in cui la scelta sostenibile sarà la più facile.”
Dal canto suo, dopo le recenti proteste in tutta Europa, von der Leyen ha ribadito l’impegno dell’UE nel rispondere alle richieste del settore, promuovendo un dialogo aperto tra associazioni di categoria, ambientalisti e rappresentanti dell’economia. Si prevede inoltre l’istituzione di fondi complementari per la “Transizione Giusta” e il “Ripristino della Natura”, necessari per accompagnare gli agricoltori nel cambiamento verso un’agricoltura sostenibile.
Con oltre 487 miliardi di euro di perdite registrate a causa di eventi climatici estremi negli ultimi 40 anni, la riforma della PAC si profila come essenziale per garantire il futuro dell’agricoltura europea. Come evidenziato dalla Coldiretti, solo in Italia i danni del cambiamento climatico ammontano a 6 miliardi di euro all’anno, confermando l’urgenza di proteggere il settore agricolo attraverso politiche adeguate.
La PAC futura non solo si prefigge di fornire un reddito equo agli agricoltori, ma anche di coinvolgere sempre più giovani e donne, pilastri di un’agricoltura innovativa e sostenibile. Con il 10% di agricoltori sotto i 35 anni e le donne che rappresentano circa il 30% della forza lavoro agricola, il loro contributo sarà fondamentale per il futuro del settore.
Con questa ambiziosa riforma l’obiettivo dunque è gettare le basi per un’agricoltura europea più giusta e in linea con le sfide ambientali e socioeconomiche del nostro tempo.
La Redazione