Un sistema alternativo per la distribuzione dei prodotti biologici. Si chiama “Coffa e Panaro” (che in siciliano significa gerla e paniere) e partirà in autunno a Palermo.
È un iniziativa del circolo AIAB del capoluogo siciliano, presieduto da Giovanna Mastrogiovanni, che mutua GODO, il sistema di domanda e offerta messo in campo da AIAB che sta pian piano diffondendosi in diverse parti d’Italia. L’acronimo GODO già da solo suggerisce un’idea di benessere. Poi quando si entra nel merito del significato dell’acronimo – Gruppo Organizzato di Domanda e Offerta – e si apprezza il fatto che si riferisce alle produzioni biologiche fresche e trasformate, si realizza che il benessere c’è e coinvolge diversi ambiti, da quello fisico a quello salutistico, a quello economico e sociale.
In Friuli è una realtà consolidata con cinque punti di distribuzione. Anche in Umbria è attivo da qualche tempo con sei punti di ritiro e con la consegna a domicilio per Assisi e dintorni.
In Sicilia il primo esperimento partirà dopo l’estate. Niente a che vedere con i gruppi di acquisto solidali che non sono riusciti ad affermarsi, e in qualche caso sono addirittura arretrati (sia a causa della pandemia, ma anche perchè è difficile che il volontario che li anima, prima o poi, non si stanchi di fare questo lavoro gratuitamente).
Chi ha pensato a “Coffa e Panaro” ha tenuto conto di queste criticità e ha cercato di intrecciare questo progetto con altre attività a scopo sociale creando delle sinergie positive. Non a caso si comincia da Palermo nel popolare quartiere di Danisinni. Una realtà ai margini del centro storico (siamo a pochi metri dalla sede del Parlamento siciliano e del governo regionale) dove, nonostante la vicinanza dei luoghi di potere, il degrado e l’abbandono hanno messo ai margini i suoi abitanti.
Qui, dove i volontari hanno messo su un orto sociale e presto sorgerà un asilo nido, sta prendendo forma anche un emporio eco-solidale. “Sarà proprio questo il nostro hub per la distribuzione settimanale dei prodotti agricoli e agroalimentari”, spiega Giovanna Mastrogiovanni che, oltre ad essere referente del circolo AIAB di Palermo, è anche vicepresidente dell’associazione.
“Adesso stiamo lavorando nella costruzione dell’offerta individuando i produttori agricoli che si aggiungeranno allo zoccolo duro dei nostri soci che già sono in qualche modo attrezzati e organizzati per la fornitura di punti vendita in città”, racconta Claudia Cardella che fa parte del direttivo regionale di AIAB e che per il progetto “Coffa e Panaro” sta curando i dettagli tecnici e logistici. “In una logica di ottimizzazione degli spostamenti – aggiunge – stiamo aiutando i produttori a mettersi in rete fra loro, così da sfruttare appieno la capacità di carico dei mezzi usati per il trasporto. In questo modo chi non è dotato di mezzi idonei può utilizzare quello del vicino di campo e si risparmia sui costi di trasporto che si aggiungono ai costi di produzione e che inevitabilmente ricadono poi sul consumatore”.
Come funzionerà “Coffa e Panaro”
Il consumatore ogni settimana accederà al portale per scoprire i prodotti ordinabili (tutti certificati biologici e provenienti direttamente dalle aziende socie AIAB). Lí farà gli ordini e li pagherà. Poi nel giorno fissato per la consegna, andrà a prendere il contenuto della sua coffa (ortofrutta fresca) e del suo panaro (trasformati o a lunga conservazione). La parte informatica, una vera e propria “farm suite” è stata messa punto dalla sede nazionale di AIAB che si preoccupa di aggiornarla e tenerla efficiente.
“La filosofia di fondo che anima questo progetto – afferma Cardella – è il commercio equo, senza nessuna speculazione nella distribuzione, ad eccezione dei costi vivi, e riconoscendo ai produttori un prezzo capace di coprire i costi di produzione e riconoscere il giusto compenso per il lavoro svolto”.
“Di fondamentale importanza – concordano Giovanna Mastrogiovanni e Claudia Cardella – saranno le attività connesse all’avviamento dalle quali dipenderà il successo del progetto”. Per quest’anno ci sarà il supporto dei ragazzi del Servizio Civile, ma per il futuro gli organizzatori si augurano che il progetto possa camminare da solo sviluppando la possibilità di creare qualche posto di lavoro per la gente di Danisinni.
Angela Sciortino
Nella foto di apertura da sx Claudia Cardella e Giovanna Mastrogiovanni