35 anni di AIAB: “Grazie agli agricoltori il bio cresce, 22 milioni di italiani lo sceglieranno entro il 2030”

Giuseppe-Romano-AIAB

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“La Giornata Europea del Biologico, ideata dalla Commissione Europea e dal Parlamento Europeo, celebra i valori dell’agricoltura biologica e conferisce così un riconoscimento al nostro modo di produrre. Quest’anno, la festa è stata anche l’occasione per festeggiare i 35 anni della nostra associazione, fondata nel settembre 1988”. È quanto ha dichiarato Giuseppe Romano, presidente di AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica).

“Questi 35 anni di storia – ha proseguito Romano – ci hanno visti protagonisti di questo settore e hanno visto crescere questo metodo di coltivazione dai campi delle prime cascine dove veniva praticato fino a farlo diventare una politica europea e un target dell’Unione per il raggiungimento del Green Deal”.

“Oggi – ha aggiunto Romano – il mondo del bio italiano è in grande crescita: circa il 30% della popolazione consuma regolarmente prodotti biologici e la proiezione al 2030 ci dice che la crescita porterà a un totale di oltre 22 milioni di italiani che sceglieranno il bio. Ad oggi, inoltre, il settore conta oltre 86000 imprese e circa 80000 aziende agricole, alle quali AIAB, in occasione del suo anniversario, vuole mandare un ringraziamento particolare, perché se il sistema bio esiste ed è potuto crescere nel modo esponenziale che abbiamo visto ultimi anni, diventando quella realtà di mercato che conosciamo e arrivando nelle case di così tanti italiani, lo dobbiamo prioritariamente agli agricoltori, che ogni mattina coltivano oltre 2 milioni di ettari. A loro, quindi, il nostro ringraziamento”.

“Il biologico – ha concluso Romano – è un movimento che ha sempre bisogno di ricerca e innovazione, in particolare oggi c’è la necessità di uno sviluppo tecnologico del sistema. Abbiamo bisogno che alle aziende e a tutto il sistema bio vengano messe a disposizione le tecnologie per la gestione della burocrazia, affinché gli agricoltori possano essere sgravati da questo onere e possano continuare a dedicarsi con successo alla coltivazione dei campi”.

Fonte: Ufficio Stampa AIAB

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