Vino, l’Azienda Agricola Falezze ottiene la certificazione bio

STANDARD PER SITO GREENPLANET (2)

Condividi su:

Facebook
Twitter
LinkedIn

L’Azienda Agricola Falezze di Luca Anselmi ha ottenuto la certificazione biologica. Lo ha comunicato la stessa cantina di Illasi (Verona), spiegando che Siquria, la società di certificazione, ha verificato a fine luglio il completamento del periodo di conversione.

“Il passaggio da tradizionale a biologico è stato molto semplice per Falezze che, da tempo, oltre a far ricorso all’agronomia con un adeguato posizionamento dei grappoli per agevolare gli interventi e arieggiare la vigna (elementi di vantaggio contro la botrite e l’oidio), utilizza i nemici naturali di eventuali parassiti, i funghi entomopatogeni, i microrganismi contro la botrite e la tignoletta e i metodi di controllo che si rifanno alla ‘confusione sessuale’” ha precisato l’azienda, ricordando inoltre che “in vinificazione, inoltre, già da tempo Falezze ricorre (grazie a Bioenologia 2.0) a lievito in crema prodotto con metodo Atecnos, cioè lievito vivo, invece di lievito liofilizzato come fa gran parte dei produttori vinicoli, e ai pregiati autolisati di lievito di origine naturale piuttosto che ai sali di origine inorganica”.

“Ho sempre tenuto al rispetto dell’ambiente, al quale riservo uno sguardo speciale a 360 gradi” ha dichiarato il fondatore Luca Anselmi, spiegando che “ne è testimonianza anche il solo fatto che ho sempre preservato il grande bosco a Nord della vigna valutando gli effetti benefici di questo polmone verde sulla mia produzione: la biodiversità dell’area è estremamente utile alla salute della vigna e dell’intero terroir e rende unico il cru Falezze”. “La certificazione bio è un importante traguardo – ha concluso Anselmi – ma non l’unico: l’obiettivo è quello di rendere i vini Falezze sempre meno dipendenti da interventi dell’uomo”.

L’azienda può contare su sette ettari di vigneto, di cui quattro nel cru denominato Falezze, che si sviluppa su un’altitudine compresa tra i 200 e i 250 m sul livello del mare con esposizione da Sud-Ovest a Nord-Ovest. I filari hanno un’età media di quarant’anni con alcune parcelle di vigne storiche che raggiungono gli ottanta. I vitigni presenti sono Corvinone, Corvina e Rondinella, che rappresentano la classica produzione della Valpolicella, a cui si aggiungono alcune parcelle dedicate a Oseleta, che entrano nell’uvaggio di alcuni vini. Le bottiglie prodotte sono tra le 10mila e le 15mila all’anno, destinate in buona parte all’estero, con priorità ai mercati tedesco, francese, svizzero, danese, canadese, inglese, statunitense e austrialiano.

Fonte: Askanews

Seguici sui social

Notizie da GreenPlanet

news correlate

Il Natale di Vivibio

Vivibio nasce nel 2001 con lo scopo di promuovere prodotti alimentari biologici e renderli più facilmente disponibili al grande pubblico nel mercato della GDO. Dalle

INSERISCI IL TUO INDIRIZZO EMAIL E RESTA AGGIORNATO CON LE ULTIME NOVITÀ