‘Vino di qualità e sicuro con la certificazione’

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‘La certificazione è la via maestra per valorizzare le qualità del vino’. Se n’è parlato ieri mattina, 24 marzo, a Vinitaly, al convegno promosso da CCPB e Certiquality.Con l’aiuto di esperti e professionisti del settore i due organismi di certificazione, hanno passato in rassegna i principali servizi di certificazione del comparto vitivinicolo: biologico, BRC, vini a denominazione di origine.

Lino Nori, presidente del Consorzio Il Biologico, nell’introduzione della giornata ha ricordato come l’Italia sia ai primi posti nel mondo per produzione di vino bio e nell’UE primeggi per i vini a denominazione con 73 DOCG, 332 DOC e 118 IGT. Umberto Chiminazzo, direttore generale di Certiquality ha precisato: ‘È indubbio che il vino rappresenta una delle eccellenze delle produzioni agroalimentari del nostro Paese ed è ambasciatore della qualità italiana nel mondo. Oggi, insieme alla qualità, non si può prescindere dalla sicurezza.

L’accesso al mercato è subordinato al possesso di specifiche certificazioni – BRC e IFS – volte ad assicurare elevati standard nei processi di produzione’.

Nella prima relazione di Carlo Flamini, direttore del Corriere Vinicolo – Unione Italiana Vini, è stata illustrata la posizione dell’Italia sui principali mercati. Isabella d’Adda di Certiquality, ha presentato la nuova versione n.7 dello standard BRC, che entrerà in vigore dal 1° luglio 2015.

Per agevolare le imprese nell’implementazione del nuovo standard, Certiquality ha elaborato una linea guida esplicativa, ovvero un documento che per ognuno degli oltre 300 requisiti dello standard fornisce una guida per il suo adempimento.

Secondo Fabrizio Piva del CCPB, il biologico in vitivinicoltura ‘ha beneficiato del regolamento dell’Unione Europea: regole chiare hanno determinano il successo di mercato del bio che vediamo in questi anni’.

Per Barbara Fausti, pure del CCPB, ‘la tracciabilità e l’applicazione dei disciplinari DOP e IGP sono ottimi strumenti per garantire la sicurezza del prodotto e come tali vengono percepiti dai consumatori”. Infine Luca Chiusano, del Dipartimento di scienze agrarie, forestali e agroalimentari dell’Università di Torino, ha delineato le guide per la valutazione delle performance ambientali di vigneto e cantina.

 

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