In Veneto crescono i vigneti bio: +10% in un anno

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In Veneto la vendemmia è sempre più bio. Sono in crescita, infatti, le superfici di vigneti coltivati con metodi naturali: secondo un’elaborazione di Veneto Agricoltura su dati SINAB (Sistema nazionale agricoltura biologica) e dell’agenzia regionale AVEPA, i vigneti biologici in Regione sono passati da 8.712 ettari del 2020 a 9.607 ettari del 2021, con una variazione di +10,27%.

A spingere è la crescente domanda di vino bio nei Paesi europei, soprattutto in quelli del Nord, dove i consumatori esternano una notevole sensibilità per i prodotti sostenibili. Un trend che emerge anche nel mercato degli spumanti biologici, per il quale si prevede una grande crescita nei prossimi anni.

CRESCONO ANCHE GLI ULIVETI E LE LEGUMINOSE BIO

In Veneto non sono solo i vigneti a crescere sul fronte biologico. Veneto Agricoltura segnala infatti anche la forte avanzata degli ulivi, che segnano un +15% dal 2020 al 2021 e delle colture proteiche, come leguminose e da granella, che rimarcano un buon +25%. La frutta a guscio fa segnare un +3,4, i cereali +3%. Anche il latte segue il trend: 77 gli allevamenti bio, con primato a Vicenza (29), seguita da Belluno (27) e Verona (15).

Un fronte, quello biologico, in continua crescita in estensione dei terreni e in produttività, sia sulla spinta degli obiettivi fissati dall’Unione Europea sulla sostenibilità, sia per i favori dei consumatori nei confronti di tutto ciò che è coltivato con metodi più naturali.

“I dati evidenziano una situazione in continua evoluzione, ma anche uno spazio di ulteriore crescita in Veneto sia in termini di operatori che di superfici – ha sottolineato Laura Barduca, del settore biologico di Confagricoltura Veneto e presidente provinciale di Padova. “L’agricoltura biologica, con il suo regolamento e i recepimenti nazionali, rappresenta una risposta oggettiva al contrasto dei cambiamenti climatici. Il contesto socioeconomico attuale, unitamente alla complessità burocratica e normativa che interessa il settore, non incentiva però l’entrata di nuovi operatori all’interno del comparto”.

Fonte: Confagricoltura Padova

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