Bio Val Venosta viaggia a vele spiegate. La fase di raccolta di mele biologiche è terminata con numeri in progressivo e costante aumento: quest’anno sono state raccolte ben 25 mila tonnellate di prodotto bio, quasi il 10% in più rispetto al 2014, dovuto anche al clima favorevole.
Ma meteo a parte i programmi dell’azienda altoatesina prevedono incrementi produttivi sostanziosi per i prossimi anni. Oggi gli ettari investiti sono 500, ma altri 120 sono in conversione con l’obiettivo quindi di raggiungere i 620 ettari di terreni dedicati alla coltivazione bio entro il 2018.
“I mercati stanno dando una risposta importante – spiega Gerhard Eberhöfer (nella foto), responsabile dell’area Bio di Vi.P Val Venosta. I consumatori pongono sempre maggior attenzione ai prodotti biologici e la domanda è in continua crescita”. In questo inizio di campagna le richieste sono superiori fino al 25% rispetto all’autunno 2014.
“Tutti i Paesi in cui operiamo, chi più chi meno, stanno comunque aumentando le richieste. In alcuni la crescita è limitata al 3-4%, ma in altri, come Danimarca e Svezia, si arriva addirittura al +30%.
E proprio la Scandinavia e in Nord Europa, sono tra le aree con gli incrementi più elevati e tra le più attente in fatto di acquisti bio. I leader dei consumi di prodotti biologici sono Danimarca, Lussemburgo, Svizzera e Austria”. Le vendite delle mele biologiche di Vi.P Val Venosta sono destinate per un terzo all’Italia, per un altro terzo alla Scandinavia e il rimanente 33% al resto dell’Europa oltre a Dubai e Israele.
A livello varietale il 67% della produzione bio è rappresentata dalle varietà rosse e bicolore (come Gala, Pinova, Fuji, Kanzi, Red Delicoius e Braeburn), mentre la Golden vale circa un terzo del venduto, destinato per oltre il 66% al mercato nazionale.
“Siamo soddisfatti dell’andamento – conclude Eberhöfer -. Uno dei nostri obiettivi rimane sempre quello di dare la garanzia ai nostri partner più importanti di offrire la disponibilità di prodotto 12 mesi l’anno”. (em.zan.)