Trend in crescita per il vino bio in Benelux

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Ci sono buone possibilità di crescita per le esportazioni di vino bio in Benelux. Il perché è stato spiegato nel webinar organizzato da ITA.BIO e dedicato alle opportunità del biologico in questa area geografica.

In generale, con una quota del 18%, il vino è un prodotto trainante nell’export bio Made in Italy. “Il Benelux – ha spiegato  Emanuele Di Faustino, responsabile Industria Retail e Servizi Nomisma – rappresenta l’undicesimo al mercato al mondo per consumi di vino, per un totale sei milioni di ettolitri. 6 residenti su 10 in quest’area hanno consumano vino in almeno un’occasione nell’ultimo anno, anche se con grande variabilità tra le varie zone”. L’Italia è seconda, per quota di mercato, solo alla Francia, con un peso del 16% per i vini fermi e del 20% per gli spumanti.

Venendo al biologico, la presenza del marchio è un driver delle scelte di acquisto per il 12% dei consumatori. “In Benelux – ha continuato – il 25% dei consumatori di vino consumano quello biologico; il 14% opta per vino bio italiano. I consumatori tipo sono uomini, tra 45 e 54 anni, oppure e coppie con figli, le persone che appartengono alla upper class e quelli per cui la qualità del prodotto è un driver di scelta più sentito rispetto al prezzo”.

Secondo la ricerca il 34% è soddisfatto dall’offerta di vini bio italiani, ma potrebbero esserci buoni spazi di crescita, nonostante alcuni limiti. Il primo è il prezzo, considerato troppo elevato dal 30% di coloro che non bevono vino bio, il secondo è la mancanza di informazioni sulle garanzie offerte dal marchio biologico. Sarebbe quindi utile una campagna informativa su queste tematiche.

Tra le cantine che esportano vino biologico nel Benelux figura Citra, certificata biologica a partire dal 2010 che vede nel Benelux un mercato importante. “Tra i tre Paesi – ha affermato Donato Nasuti, direttore commerciale estero Citra – il mercato principale è il Belgio. Qui il 30% dei vini che esportiamo sono biologici. Questa quota sta crescendo in maniera importante negli ultimi 2 o 3 anni. Oltre a curare il prodotto, ci siamo concentrati sugli imballaggi, scegliendo materiali da riciclo per bottiglie ed etichette e dando importanza al tema ambientale. Per crescere ulteriormente servono campagne di comunicazione mirate, soprattutto per far comprendere il tema del differenziale di prezzo. Visto le richieste che stiamo ricevendo, ci aspettiamo comunque una forte crescita in questo mercato nei prossimi anni”.

Elena Consonni

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