Alleanza sui prodotti bio tra USA e Giappone

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Il Giappone e gli Stati Uniti hanno siglato un accordo che rende più facile importare e vendere prodotti biologici da entrambi i Paesi. Il 26 settembre, le controparti agricole delle due nazioni, tradizionalmente grandi partner commerciali, hanno annunciato che i prodotti biologici certificati in Giappone o negli Stati Uniti potranno essere venduti, dotati dell’appropriata etichettatura ‘biologico’, in entrambi i Paesi, saltando, così, il lungo processo, necessario affinchè i loro prodotti ottengano la certificazione due volte.

Gli Stati Uniti esportano moltissimi prodotti biologici in Giappone, tra i quali, fagioli di soia, cavolfiori e noci, e prodotti lavorati, in particolare piatti surgelati. Il Giappone, a sua volta, fornisce tè verde biologico, sakè e funghi al mercato statunitense. La principale concessione prevista da questo accordo proviene dal Giappone, che accettando la proposta ha lasciato cadere le obiezioni relative a due sostanze consentite negli alimenti biologici statunitensi, ma che il Paese del Sol Levante non consente nella propria produzione biologica. Il Giappone, prima di quest’accordo, non consentiva il ligninsolfonato, una sostanza utilizzata nella produzione della frutta, e l’estratto alcalino di acidi umici, un fertilizzante usato per favorire la crescita di alcuni tipi di colture biologiche.

L’etichettatura ‘biologico’ ha determinato un boom della produzione agricola, e le vendite statunitensi di prodotti biologici al Giappone ammontano, oggi, a circa 80 milioni di dollari l’anno. Secondo il Dipartimento all’Agricoltura degli Stati Uniti, nei prossimi 10 anni, quelle stesse esportazioni potrebbero triplicare quel dato, arrivando a 250 milioni di dollari l’anno. ‘Questa partnership riflette la forza degli standard biologici fissati dall’agenzia americana, consentendo a produttori agricoli, allevatori e operatori del settore di accedere al più grande mercato biologico dell’Asia’, ha dichiarato il Segretario all’Agricoltura degli Stati Uniti, Tom Vilsack.

(Fonte: Agra Press – Bioagricoltura Notizie)

 

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