Trattori in marcia in tutta Europa, von der Leyen ritira la proposta di regolamento sui pesticidi

proteste trattori

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La marcia dei trattori produce i primi effetti sulle politiche agricole di Bruxelles e così è arrivato il dietrofront della Commissione sul regolamento per i pesticidi – SUR (vedi news). Ad annunciarlo è stata la stessa presidente, Ursula von der Leyen: “La Commissione ha proposto la legge sull’uso sostenibile dei pesticidi, con l’obiettivo degno di ridurre i rischi dei prodotti fitosanitari chimici. Ma la proposta è diventata un simbolo di polarizzazione. È stata respinta dal Parlamento europeo. Non ci sono più progressi neanche nel Consiglio. Ecco perché proporrò al Collegio di ritirarla”.

La “resa” è arrivata durante la plenaria al Parlamento europeo anche se, ha aggiunto von der Leyen, “naturalmente, l’argomento rimane e per andare avanti è necessario più dialogo e un approccio diverso. E su questa base, la Commissione farà una nuova proposta molto più matura con il coinvolgimento delle parti interessate“.

Non solo SUR però, perché la presidente della Commissione ha annunciato anche la possibilità di eventuali sussidi a sostegno degli imprenditori agricoli: “Gli agricoltori hanno bisogno di un’argomentazione commerciale valida per le misure di miglioramento della natura, e forse noi non l’abbiamo fatta in modo convincente. Di un vero e proprio incentivo che vada oltre la semplice perdita di resa. I sussidi pubblici possono fornire tali incentivi“.

Allo studio anche l’idea di “un’etichettatura premium, ad esempio in collaborazione con i rivenditori e i trasformatori”.

I commenti del mondo agricolo

Il passo indietro è stato salutato con favore dalla Coldiretti, nella convinzione che “il ritiro della proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci salva il 30% delle produzioni alla base della dieta mediterranea, dal vino al pomodoro, messe a rischio dall’ irrealistico obiettivo di dimezzare l’uso di agrofarmaci”, come affermato dal presidente dell’associazione Ettore Prandini.

 

 

“Quando il pragmatismo prevale sull’ideologia è sempre una buona notizia. E’ stata accolta una richiesta avanzata da tempo dalla nostra Organizzazione per salvaguardare il potenziale produttivo del nostro settore. Prendiamo atto positivamente che la Commissione europea ha scelto di dare ascolto alle proteste in atto in numerosi Stati membri. Ora occorre andare avanti su questa strada”. È il commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. 

 

Così il presidente di Confcooperative Fedagripesca Carlo Piccinini: “Oggi si mette la parola fine su una proposta fortemente ideologizzata che abbiamo combattuto sin dalla sua prima pubblicazione. La cooperazione agroalimentare è stata tra le prime organizzazioni a lanciare l’allarme già due anni fa sulle conseguenze negative che la proposta della Commissione avrebbe avuto, non solo sugli agricoltori, costretti a produrre senza difese adeguate per le colture, ma anche sui cittadini europei, che avrebbero progressivamente visto soppiantare le produzioni comunitarie da prodotti provenienti da Paesi extraeuropei con standard di sicurezza alimentare di gran lunga più bassi”.

“Ci siamo battuti fin da subito per sostenere l’impraticabilità di un taglio netto del 50% dei fitofarmaci al 2030 senza valide alternative e con la crisi climatica in atto. Alla fine il passo indietro è giunto, ora chiediamo all’Europa di promuovere davvero una politica graduale, realista e gestibile per giungere ai target green, riequilibrando le esigenze produttive agricole con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, sviluppando la difesa integrata e investendo di più su ricerca e innovazione. Auspichiamo che l’annuncio di Von der Leyen detti la linea per un nuovo approccio da parte della Commissione UE, iniziando sul serio quel dialogo strategico tanto annunciato, perché ormai è chiaro a tutti che nuove leggi e normative non possono prescindere da un lavoro condiviso con mondo agricolo e rappresentanza”. Ha dichiarato il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini.

“Con la retromarcia della Commissione UE è stato scongiurato definitivamente il taglio entro il 2030 del 62% dell’uso di agrofarmaci e del 50% delle sostanze attive sostitutive, che avrebbe avuto ripercussioni drammatiche sul Primario nazionale, andando a ridimensionare sensibilmente diverse filiere produttive. Per future simile iniziative si dovrà procedere con una preventiva e approfondita valutazione d’impatto delle ricadute economiche e socio-ambientali dei tagli, tenendo in debita considerazione le alternative a disposizione degli agricoltori per difendere le proprie produzioni”, ha dichiarato presidente della Copagri Tommaso Battista.

La Redazione

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