Prodotta dalla casa editrice Gemma Editco, la piattaforma GreenPlanet è dedicata all’informazione sulle produzioni e le aziende del biologico italiano e internazionale e ai settori collegati, dalla ricerca alle tecnologie, dalla trasformazione alla distribuzione, dagli eventi alle politiche di settore. GreenPlanet si occupa anche di temi ambientali e di produzioni naturali e dell’ambito, più ampio, della sostenibilità.
La newsletter in italiano esce il martedì e raggiunge filiera e stakeholder con notizie a approfondimenti esclusivi. La newsletter in inglese esce il giovedì e raggiunge importatori e distributori, oltre ad associazioni e organizzazioni internazionali.
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Tempo di fiere. Ma sotto traccia c’è altro: investitori stranieri pronti a entrare nel biologico italiano
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Siamo alla vigilia di Marca, il Salone bolognese della marca del distributore, un fenomeno in continua crescita e che ha facilitato non poco lo sviluppo della produzione biologica e i consumi bio nel nostro Paese, con marchi di proprietà dei supermercati, sempre più popolari tra i consumatori, che propongono prodotti di fornitori certificati bio strettamente controllati. Marca presenta per la prima volta questa settimana una sezione dedicata ai prodotti freschi, Marca Fresh, in cui pure il biologico si fa largo.
Ma se Marca apre domani e si esaurisce in due intense giornate, non lontana è Biofach (Norimberga, 12-15 febbraio), la grande vetrina del biologico mondiale, che è un termometro qualificato e unico della salute del settore, anticipata di una sola settimana da FruitLogistica (Berlino, 5-7 febbraio) in cui il bio ortofrutticolo si affaccia in posizione sempre più di primo piano.
Fiere alla ribalta, insomma, fiere che GreenPlanet seguirà con attenzione, grazie a una presenza diretta in tutte e tre le manifestazioni citate ma particolarmente forte e nutrita al Biofach di Norimberga.
Ma c’è un fenomeno sotto traccia in questi ultimi mesi che rivela l’attrattività del biologico italiano. Alcuni importanti investitori internazionali stanno analizzando il mercato per proporsi come partner di aziende di produzione e commerciali. E’ il caso, per esempio, di fondi di private equity disponibili ad entrare nel capitale delle aziende e di accompagnarle, con un apporto manageriale adeguato, verso un’ulteriore crescita, attraverso finanziamenti finalizzati allo scopo. Particolarmente interessanti per questi investitori risulterebbero aziende piccole e medie, dentro una precisa soglia di fatturato, con produzioni in cui la sostenibilità e l’innovazione siano gli elementi centrali. Forse ne sentiremo parlare, con nomi e riferimenti precisi nei prossimi mesi. Ma intanto segnaliamo che il fenomeno è in atto ed è un indicatore positivo di un settore vivo quanto attraente.
Antonio Felice
direttore di GreenPlanet
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