Solidarietà tra coop: salvi 16 ettari di pomodori bio

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Di fronte alla furia del clima, oggi le CAB – Cooperative Agricole Braccianti di Ravenna sono protagoniste di un nuovo capitolo di solidarietà e cooperazione. Lo scorso 15 maggio a Camerlona (Ravenna), in una azienda di proprietà di CAB Terra (conosciuta per aver salvato il capoluogo romagnolo dall’alluvione nel maggio 2023, allagando i propri campi, ndr), una forte pioggia e una grandinata massiccia hanno danneggiato e rallentato la crescita di 16 ettari di pomodori biologici destinati a conserve e passate.

Il ritardo di 20 giorni determinatosi ha portato alla sovrapposizione del periodo di raccolta con quello di altri 44 ettari di pomodori. A quel punto il rischio della perdita di centinaia di quintali di prodotto stava diventando oramai una certezza: una volta maturati i pomodori in campo, i tempi di lavorazione sono davvero stringenti, e la cooperativa non aveva sufficienti mezzi per una raccolta così ampia e veloce.

A seguito della richiesta di sostegno di CAB Terra alle altre cooperative con i mezzi per la raccolta meccanica, Agrisfera, CAB Massari e CAB Campiano si sono immediatamente recate sul posto con mezzi e forza lavoro, permettendo così di salvare buona parte del raccolto. Nonostante la pioggia abbondante abbia reso difficilissime le operazioni, queste si sono concluse con successo, e ora 1.000 tonnellate circa di pomodori sono pronti per essere trasformati in polpe, pelati e passate.

“Una storia di solidarietà e cooperazione, esempio concreto di quel cooperativismo in cui da sempre crediamo e nel quale ci riconosciamo. Ringrazio tutti i soci di Agrisfera, CAB Massari e CAB Campiano per il loro intervento provvidenziale, e ringrazio anche tutte le altre cooperative braccianti che con il cuore ci sono comunque sempre state vicine”, ha dichiarato presidente di CAB Terra Fabrizio Galavotti.

“Questa è solo l’ultima dimostrazione di come la solidarietà tra persone e tra cooperative sia determinante nel limitare i danni del clima radicalmente mutato. Ma senza un’immediata azione di messa in sicurezza idrogeologica del territorio, da parte di Stato ed enti locali, la nostra agricoltura continuerà ad essere in grande pericolo”, fa notare Stefano Patrizi, presidente di Promosagri, società cooperativa di consulenza agronomica associata a Legacoop Romagna.

Il patrimonio delle sette cooperative agricole braccianti è un bene accumulato in 140 anni di lavoro e sacrifici da generazioni di braccianti. Un patrimonio intergenerazionale, collettivo e indivisibile, perché di proprietà delle cooperative e non dei soci, di circa 12mila ettari, che continua ad assicurare lavoro a più di 600 persone anche nelle annate più complesse.

Fonte: Ufficio stampa Promosagri

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