Buone notizie per gli agricoltori siciliani che detengono il primato delle produzioni biologiche in Italia, dove il valore del mercato bio sta sui 4,4 miliardi di euro (ultimo periodo di riferimento l’anno terminante a luglio 2022 e a parità di perimetro rispetto all’anno precedente) rispetto ai 260 miliardi di dollari nel 2022 del mercato mondiale (dati Nomisma), di cui quasi 3 miliardi sono legati all’export.
Complessivamente, nel periodo gennaio-maggio 2022, in Italia il comparto bio tiene meglio del convenzionale: la flessione delle vendite è stata, rispettivamente, dello 0,4% e del 2,9%. In valore, il cibo convenzionale perde l’1,9% mentre il bio cresce del 2,3%.
La maggior parte delle vendite si concentra in ipermercati e supermercati, con 1,4 miliardi di euro a luglio 2022, seguono i discount (vendite per 272 milioni di euro, +14% in un anno) e i liberi servizi (vendite per 159 milioni di euro), è poi in crescita l’e-commerce (raggiunte vendite per 78 milioni di euro, dati IQ Nielsen).
Sul biologico, se i dati ci consegnano una leadership nazionale in ambito europeo, all’interno dei confini nazionali, la Sicilia vanta una leadership consolidata con oltre 370mila ettari, quasi il doppio della Puglia, che segue molto staccata, con 194mila ettari. Un primato che riguarda tutte 5 categorie e tipologie di coltivazioni: le viti con 30.084 ettari. gli agrumeti bio con 21.660 ettari, le coltivazioni di frutta in guscio con 13.638 ettari, le colture foraggiere con 61.589 ettari e le colture proteiche con 11.970 ettari (report Ismea-Sinab relativo al 2019). Un primato che riguarda anche l’occupazione con quasi 11mila unità, la Sicilia è infatti al primo posto per lavoratori impiegati nel settore biologico. Sul settore vitivinicolo in Sicilia, dove molte aziende stanno investendo sulla produzione di vino biologico, il primato per i vigneti coltivati in biologico si concretizza con una percentuale del 34% dell’intera produzione nazionale.
Fonte: All Food Sicily