Concessa la possibilità di acquistare bestiame e foraggio anche non di provenienza biologica. Verrà accordata solo alle imprese che ricadono nei 257 comuni in cui è stata dichiarata la calamità.
Condizioni meteo anomale e incendi che hanno devastato il territorio isolano in ben 257 comuni hanno reso impossibile, per molte imprese agricole, riuscire a seguire in toto le buone pratiche per l’agricoltura biologica. Una deroga è quindi necessaria, per queste aziende che hanno comunque bisogno di continuare a lavorare, dopo essere state investite da incendi nei mesi di giugno, luglio e agosto scorsi, e le conseguenze sempre più palesi del cambiamento climatico. L’assessorato regionale all’agricoltura ha quindi disposto l’autorizzazione, per gli operatori biologici titolari di aziende agricole ricadenti in uno dei comuni per i quali è stata dichiarato lo stato di calamità, all’acquisizione di capi di bestiame e foraggi/mangimi non biologici.
Gli operatori biologici interessati al rilascio della deroga dovranno presentare una apposita richiesta tramite pec all’Organismo di controllo Biologico a cui sono assoggettati. Tale richiesta dovrà essere presentata entro e non oltre il 5 febbraio del 2022 e dovrà essere corredata da documentazione comprovante la sussistenza dell’evento calamitoso ed il nesso di causalità dei danni con gli incendi. L’uso di mangimi non biologici da parte dei singoli operatori è possibile per un periodo di tempo non superiore ad un anno e nella misura corrispondente alla perdita di produzione foraggera.
Il decreto fa riferimento a quanto previsto dal Regolamento n. 889/2008 della Commissione Europea del 5 settembre 2008, che, all’articolo 47 “Circostanze calamitose” consente alle autorità competenti, nel caso in cui avvengano eventi calamitosi, di poter autorizzare il rinnovo o la ricostituzione del patrimonio zootecnico con animali provenienti da allevamenti non biologici, la ricostituzione degli apiari con api non biologiche.
La delibera del Consiglio dei Ministri è arrivata il 26 agosto 2021 e ha dichiarato lo stato di emergenza per la regione siciliana per sei mesi a partire dalla fine di luglio ed è stata poi seguita e confermata da analoga delibera della giunta regionale, che ha individuato i 257 comuni coinvolti.
Fonte: qds.it