Secondo i dati previsionali presentati a SANA 2013 da Nomisma, sulla base di una ricerca sul campo, le vendite di prodotti biologici aumenteranno quest’anno in Italia del 6,9 per cento.
Invertendo la tendenza del 2012, saranno i punti vendita più grandi, con una superficie superiore ai 200 metriquadri, a guidare la crescita, con un +7,6% mentre le previsioni di vendita per i negozi con meno di 200 metriquadri (la maggioranza dei punti vendita specializzati) sono di +6,8.
A dare le migliori performance di vendita saranno, secondo la ricerca che si basa sulle previsioni degli stessi operatori, i prodotti secchi confezionati (+9,1), seguiti dai prodotti freschi confezionati (+7,3) e dai prodotti freschi sfusi (+4,2). Per i prodotti per la cura della persona si prevede un +3,9, per quelli per l’igiene della casa un +2,5. In generale, il settore food dovrebbe crescere del 7,7, il non food del 3,4 in media.
Mediamente un punto vendita specializzato bio è frequentato in Italia da circa 3.000 clienti per una spesa media pro-capite di 235 euro e per un valore medio dello scontrino di 23,7 euro.
La frequenza media annua di acquisto di un consumatore in un singolo punto vendita specializzato è di 10 volte. Gli acquirenti dei punti vendita specializzati, sempre secondo Nomisma, sono cresciuti in numero dell’11% nel triennio 2010-2012 ed è previsto un aumento del 5% quest’anno, dunque il trend cresce, nonostante la durezza della crisi economica in Italia in questi mesi del 2013.
I responsabili dei punti vendita specializzati ritengono che per lo sviluppo del settore l’intensificazione dei controlli che garantiscono il prodotto sia più importante delle campagne promozionali. Se campagne promozionali si vogliono fare, si concentrino – sostengono gli operatori – sull’educazione alimentare. Gli operatori non sottovalutano la presenza alle fiere, anzi: il 48% ritiene che sia un fatto importante, il 19% che sia molto importante. (a.f.)
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