Salvare le biotecnologie non OGM’. Documento a Bruxelles

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Aggiornare la legislazione europea sugli OGM, per stare al passo con i progressi delle biotecnologie applicate all’agricoltura. Lo chiedono oltre 85 enti e istituti di ricerca europei (per l’Italia tra gli altri CNR, la Scuola Superiore Sant’Anna e la Società italiana di genetica agraria) in un documento rivolto alle istituzioni europee. Nel documento si dichiara che ci sono biotecnologie importanti per il progresso dell’agricoltura che niente hanno a che fare con gli OGM.

L’iniziativa è la risposta alla sentenza della Corte di giustizia UE dello scorso luglio che equipara agli OGM i prodotti di tutte le biotecnologie vegetali affermatesi dopo il 2001.

Per evitare che l’Europa sia ‘tagliata fuori dagli sviluppi dell’innovazione varietale’, privando gli agricoltori ‘di nuove colture, resilienti ai cambiamenti climatici e di maggiore qualità nutrizionale’, scrivono gli scienziati, ‘la legislazione dovrebbe essere modificata in modo che i prodotti ottenuti con piccoli adattamenti del DNA’ con tecniche che non prevedono l’introduzione nella pianta di materiale genetico esterno, ‘non siano soggette alle disposizioni della direttiva OGM, ma siano invece regolamentate con il regime applicabile alle varietà selezionate in modo classico’. 

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