Proposte in Commissione UE: salute dei suoli, NGT, sementi e spreco alimentare

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Nell’ambito del Green Deal, la Commissione UE ha presentato mercoledì 5 luglio 2023 quattro importanti proposte per un uso sostenibile delle principali risorse naturali, destinato anche a rafforzare la resilienza dei sistemi alimentari e dell’agricoltura dell’Unione europea. Le normative riguardano la gestione dei suoli; le nuove tecniche genomiche (NGT o TEA); le sementi e il materiale riproduttivo; lo spreco alimentare. Le proposte saranno discusse dal Parlamento europeo e dal Consiglio secondo la procedura legislativa ordinaria.

Gestione dei suoli: “Suoli sani nell’UE entro il 2050”

La proposta relativa al primo atto legislativo dell’UE sui suoli, fornisce una definizione armonizzata di salute del suolo, istituisce un quadro di monitoraggio completo e coerente e promuove una gestione sostenibile del suolo e il risanamento dei siti contaminati. Lo scopo sarebbe pervenire a suoli sani nell’UE entro il 2050, in linea con l’obiettivo “inquinamento zero” dell’UE. La normativa prevede la raccolta di dati sulla salute dei suoli e la messa a disposizione di tali dati per agricoltori e per altri gestori dei suoli, e consentirà all’UE di raggiungere l’obiettivo fissato. La normativa fa inoltre sì che la gestione sostenibile del suolo diventi la norma e fa fronte a situazioni di rischi inaccettabili per la salute e l’ambiente dovuti alla contaminazione dei suoli. Le proposte presentate in Commissione promuoveranno inoltre l’innovazione e la sostenibilità, consentendo l’uso sicuro del progresso tecnico nelle nuove tecniche genomiche al fine di consentire lo sviluppo di colture resilienti ai cambiamenti climatici e la riduzione dell’uso di pesticidi chimici, e garantendo sementi e materiale riproduttivo più sostenibili, di alta qualità e diversificati per piante e foreste. Infine, le nuove misure propongono anche di ridurre gli sprechi alimentari e i rifiuti tessili, il che contribuirà a un uso più efficiente delle risorse naturali e a un’ulteriore riduzione delle emissioni di gas a effetto serra provenienti da questi settori.

“Oggi il 60-70% dei suoli dell’UE sono insalubri”

Queste misure apporteranno benefici economici, sociali, sanitari e ambientali a lungo termine per tutti, dice la Commissione. Attualmente tra il 60 e il 70% dei suoli dell’UE sono insalubri. Inoltre, ogni anno un miliardo di tonnellate di suolo è portato via dall’erosione, il che significa che il restante strato superficiale fertile sta rapidamente scomparendo. I costi connessi al degrado del suolo sono stimati a oltre 50 miliardi di euro all’anno. I dati sul suolo costituiranno una base per soluzioni innovative, tecnologiche e organizzative, in particolare nelle pratiche agricole. Tali dati aiuteranno gli agricoltori e gli altri proprietari terrieri ad applicare i metodi di trattamento più appropriati e li aiuteranno ad aumentare la fertilità e le rese del suolo, riducendo al tempo stesso al minimo il consumo di acqua e di nutrienti. Inoltre, questi dati miglioreranno la nostra comprensione delle tendenze in materia di siccità, ritenzione idrica ed erosione, rafforzando la prevenzione e la gestione delle catastrofi. Suoli più sani e dati di migliore qualità forniscono ulteriori opportunità di reddito agli agricoltori e ai gestori di terreni, che possono essere ricompensati per il sequestro del carbonio nei suoli agricoli o essere remunerati per i servizi ecosistemici o per l’incremento del valore di suoli sani e degli alimenti prodotti su tali suoli. La proposta non impone obblighi diretti ai proprietari terrieri e ai gestori di terreni, compresi gli agricoltori. La proposta invita inoltre gli Stati membri a far fronte ai rischi inaccettabili per la salute umana e per l’ambiente dovuti alla contaminazione dei suoli, ispirandosi al principio del “chi inquina paga”. Gli Stati membri dovranno individuare, studiare, valutare e bonificare i siti contaminati.

Le TEA (O NGT) e la proposta dell’UE

Le nuove tecniche genomiche (NGT o TEA, Tecniche di evoluzione assistita) sono strumenti innovativi che contribuiscono ad aumentare la sostenibilità e la resilienza del nostro sistema alimentare. Le NGT consentono di sviluppare varietà vegetali migliorate, che sono resilienti ai cambiamenti climatici e resistenti agli organismi nocivi, che richiedono meno fertilizzanti e pesticidi e possono garantire rese più elevate, contribuendo a dimezzare l’uso e il rischio dei pesticidi chimici e riducendo la dipendenza dell’UE dalle importazioni agricole. La proposta della Commissione UE: definirà due categorie di piante ottenute dalle NGT: piante NGT comparabili alle piante esistenti in natura o convenzionali; e piante NGT con modifiche più complesse; per raggiungere il mercato le due categorie saranno soggette a requisiti diversi che tengono conto delle loro diverse caratteristiche e dei loro diversi profili di rischio. Le piante della prima categoria dovranno essere notificate. Le piante della seconda categoria saranno oggetto della più ampia procedura prevista dalla direttiva OGM; fornirà incentivi per orientare lo sviluppo delle piante verso una maggiore sostenibilità; garantirà la trasparenza su tutte le piante NGT presenti sul mercato dell’UE (ad esempio attraverso l’etichettatura delle sementi); offrirà un solido monitoraggio dell’impatto economico, ambientale e sociale dei prodotti NGT.

Sementi e materiale riproduttivo

Il settore europeo delle sementi è il principale esportatore nel mercato mondiale (20% – con un valore stimato di 7-10 miliardi di euro e 7 000 imprese per lo più PMI). È importante che la legislazione sia al passo con l’evoluzione della scienza. La proposta aggiornerà e semplificherà le norme vigenti, alcune delle quali risalgono a più di 50 anni fa. La proposta di regolamento relativo alla produzione e alla commercializzazione di materiale riproduttivo vegetale e forestale aumenterà la diversità e la qualità delle sementi, delle talee e di altro materiale riproduttivo vegetale. Tale materiale riproduttivo garantirà rese stabili da varietà vegetali adeguate alle esigenze future attraverso test di sostenibilità (riguardo ad esempio alla resistenza alle malattie). Le sementi saranno inoltre meglio adattate alle pressioni dei cambiamenti climatici e contribuiranno a preservare la diversità genetica delle colture agricole e a garantire la sicurezza alimentare. La proposta ridurrà gli oneri burocratici e aumenterà l’efficienza e l’efficacia dei sistemi di registrazione e certificazione.

Spreco alimentare

Infine la riduzione degli sprechi alimentari e dei rifiuti tessili. Ogni anno nell’UE vengono sprecate quasi 59 milioni di tonnellate di prodotti alimentari (131 kg/abitante), con un valore di mercato stimato a 132 miliardi di euro. Oltre la metà degli sprechi alimentari (53 %) è prodotta dai nuclei familiari, seguiti dal settore della trasformazione e della produzione alimentare (20 %). La lotta agli sprechi alimentari rappresenta un triplice vantaggio: salva alimenti destinati al consumo umano, contribuendo così alla sicurezza alimentare, aiuta le imprese e i consumatori a risparmiare denaro e riduce l’impatto ambientale della produzione e del consumo di alimenti. Per accelerare i progressi dell’UE, la Commissione propone che entro il 2030 gli Stati membri riducano gli sprechi alimentari del 10% a livello di trasformazione e produzione di alimenti, e del 30% (pro capite) complessivamente a livello di vendite al dettaglio e consumo (ristoranti, servizi di ristorazione e famiglie). Anche i rifiuti tessili pesano sulle limitate risorse naturali. Circa il 78% dei rifiuti tessili non è oggetto di raccolta differenziata da parte dei consumatori e finisce in rifiuti domestici indifferenziati destinati ad essere inceneriti o collocati in discarica.

Fonte: Corriere Ortofrutticolo

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