“L’Annuario dell’Agricoltura Italiana, giunto alla sua LXXV edizione, dal 1947, analizza l’andamento e l’evoluzione del sistema agro-alimentare nazionale. Così come 75 anni fa il I° Volume rifletteva il momento straordinario affrontato dal Paese dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale, allo stesso modo anche quest’ultimo, dedicato al 2021, restituisce un’immagine vitale dell’agricoltura nazionale, di fronte alle molte sfide di questo millennio. La sempre più pressante emergenza climatico-ambientale, l’uscita dalla pandemia, un nuovo conflitto bellico, l’emergere di nuove forme di povertà, ricollocano l’agricoltura e l’agro-alimentare al centro dell’interesse pubblico, del dibattito tecnico-scientifico e, quindi, dell’agenda politica mondiale”. Così Carlo Gaudio, presidente del CREA, intervenendo alla presentazione dell’Annuario dell’Agricoltura italiana 2021, la fonte più autorevole e completa per comprendere lo stato del settore in Italia, realizzato dal CREA, con il suo Centro Politiche e Bioeconomia.
L’agricoltura si conferma protagonista all’interno della filiera agro-alimentare, simbolo del Made in Italy, dove l’intera filiera contribuisce al15% del fatturato globale dell’economia nazionale. La crescita, rispetto al 2020, del fatturato complessivo dell’agro-alimentare, si deve alle buone performance dell’agricoltura (+6,4%) e, soprattutto, dell’industria alimentare (+7,6%), in aumento anche rispetto ai livelli pre-pandemia (+2,5% sul 2019). Indiscusso anche il contributo dell’agricoltura alla bioeconomia (+11% circa rispetto al 2020), di cui il primario e l’industria alimentare rappresentano quasi il 60% della produzione e il 69% di occupati (69%).
Dal report emerge netto il primato dell’Italia nel biologico con 2,2 milioni di ettari coltivati, che collocano il Bel Paese tra i primi produttori in Europa: 17,4% della SAU nazionale a fronte del più contenuto 9,1% della media UE.
Dal punto di vista ambientale, le emissioni agricole rappresentano l’8,6% del totale delle emissioni nazionali (+4,2% rispetto al 2019), ma nel lungo periodo (1990-2020)si è registrata una diminuzione delle emissioni del settore superiore all’11%. Nel 2021, si segnala un aumento sia del numero degli impianti di biogas che dei metri cubi prodotti di biogas e biometano in Italia (circa 2 miliardi di standard metri cubi di biometano e oltre 40 milioni di tonnellate di biomasse agricole).
L’evento è stato anche l’occasione per un primo commento ai dati di andamento del commercio agro-alimentare nei primi nove mesi del 2022 e per la presentazione della 35° edizione del volume L’agricoltura italiana conta 2022, che fotografa in un formato divulgativo e sintetico, i diversi fattori che definiscono il ruolo del settore primario in una economia avanzata.
“L’Annuario dell’Agricoltura italiana, il Rapporto sul commercio con l’estero e Itaconta sono le storiche pubblicazioni istituzionali del Centro CREA PB, – afferma Alessandra Pesce, direttrice del CREA Politiche e Bioeconomia – emblemi di una tradizione di studio e analisi del settore agroalimentare che ha contribuito in maniera determinante al disegno delle politiche di sostegno al settore, come ha dimostrato anche il supporto dato alla recentissima elaborazione del Piano Strategico della PAC, il più consistente strumento di programmazione in favore della filiera agroalimentare, con una dotazione di oltre 37 miliardi di Euro in cinque anni. Il Centro Politiche e Bioeconomia si conferma così il motore della ricerca in campo economico e sociale i cui risultati trovano concreta e fattiva applicazione nei processi di sviluppo del sistema agroalimentare.”
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Fonte: Ufficio stampa CREA