La Politica Agricola Comune (PAC) post-2027 si prepara ad affrontare sfide cruciali: da un lato, nuove priorità politiche da finanziare che potrebbero ridurne il bilancio, dall’altro, la necessità di semplificare il sistema rendendolo più efficiente, pur continuando a sostenere la transizione ecologica del settore agroalimentare europeo.
In questo contesto, il comparto biologico rivendica un ruolo strategico. IFOAM Organics Europe – l’organizzazione che rappresenta il biologico a livello europeo – chiede che la futura PAC supporti in modo chiaro e differenziato sia gli agricoltori che intendono convertire le loro aziende, sia quelli che già operano secondo pratiche ambientalmente ambiziose. L’approccio auspicato prevede una proporzionalità tra il livello di impegno ambientale dell’azienda e i fondi pubblici ricevuti, basata su quattro pilastri: protezione del suolo, tutela delle risorse idriche, impatto sul clima e conservazione della biodiversità. L’obiettivo è promuovere un modello agricolo sostenibile nel tempo, coerente a livello aziendale e amministrativamente meno gravoso per agricoltori e autorità.
Il 14 maggio 2025, la Commissione Europea ha presentato il nuovo pacchetto di semplificazione della PAC, annunciato nei mesi precedenti. Tra le misure proposte, una delle novità più significative riguarda il biologico: gli agricoltori biologici saranno riconosciuti come “verdi per definizione” rispetto a una serie di requisiti di condizionalità (GAEC – Good Agricultural and Environmental Conditions), tra cui quelli legati ai prati permanenti, alla gestione del suolo, alle fasce tampone lungo i corsi d’acqua e al divieto di bruciare stoppie.
IFOAM Organics Europe ha accolto con favore questa proposta, sottolineando come i sistemi biologici contribuiscano in modo significativo alla sostenibilità ambientale dell’agricoltura europea. “Semplificare la PAC è un passo positivo – ha dichiarato Jan Plagge, presidente di IFOAM Organics Europe – perché aiuta sia gli agricoltori che le autorità nazionali. Tuttavia, deve andare di pari passo con incentivi più forti per stimolare pratiche sostenibili come l’agricoltura biologica. La semplificazione dovrebbe sostenere, non indebolire, la transizione del sistema agroalimentare europeo verso la sostenibilità”.
Plagge ha definito il riconoscimento del biologico come “verde per definizione” un passo nella giusta direzione, poiché incoraggia gli agricoltori a investire in sistemi sostenibili più ambiziosi. Ha inoltre sottolineato che gli agricoltori biologici forniscono numerosi beni pubblici – in termini di ambiente, salute e tutela della biodiversità – che spesso non vengono adeguatamente remunerati né dal mercato né dalla PAC stessa.
IFOAM ha evidenziato anche l’importanza del sistema di certificazione biologica, sostenuto da un Regolamento europeo ambizioso, come strumento di semplificazione efficace per garantire la sostenibilità agricola a vantaggio sia dei produttori che delle autorità.
Guardando avanti, IFOAM Organics Europe invita il Parlamento Europeo e il Consiglio a non utilizzare il processo di semplificazione per ridurre le ambizioni ambientali della PAC, ma piuttosto a mantenerne chiara la direzione verso sistemi agroalimentari sostenibili. Il futuro della PAC – e la sua efficacia – si misurerà nelle scelte concrete che verranno fatte sul campo. Per questo motivo, è ora cruciale che gli Stati membri attuino rapidamente e in modo efficace le misure contenute nella proposta presentata, affinché la transizione ecologica dell’agricoltura europea diventi realtà.
La Redazione