Ortofrutta Bio e Tecnologie, le ultime da Fruit Attraction

Fruit Attraction

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Ancora poche le imprese specializzate nel Bio che hanno esposto a Fruit Attraction, il Salone madrileno dedicato ai professionisti della filiera ortofrutticola, che, nella Hub dedicato, l’Ecorganic Market, ha raccolto circa 25 aziende su un totale di 8mila espositori. Tuttavia, al di fuori dello spazio espositivo dedicato, abbiamo incontrato altre realtà dedicate alla produzione organica che è una tendenza in crescita non solo in Europa ma anche a livello di mercato globale dato che è considerato fino ad ora, visto che è una nicchia di mercato, oltre che una risposta alla richiesta di sostenibilità da parte del consumatore anche un modo per valore aggiunto specie per quei prodotti che oggi sono considerati commodities dal mercato come gli agrumi.

Tra le novità del settore Bio che abbiamo rintracciato in fiera alcune sono rientrate nella rosa dei finalisti per il premio degli Innovation Awards di Fruit Attraction.

Tra questi la Koppert specializzata in trattamenti Bio, che ha presentato in fiera Spidex vital (Pyhtoseiulus Persimilis), il primo antagonista naturale del ragnetto rosso, un aracnide fitofago che in Italia sta creando molti problemi ad alcune coltivazioni, tra cui quella del pomodoro. Spidex vital è il primo Pyhtoseiulus Persimilis della storia che cambia colore quando si alimenta di ragnetto rosso, passando dal bianco al rosso a dimostrazione immediatamente visibile che l’introduzione dell’antagonista sta funzionando.
“La nostra formula migliorata – spiega l’azienda – assicura che i nostri acari predatori siano carichi di energia grazie ad un’alimentazione specifica, brevettata da Koppert. Gli acari sono conservati in una bottiglia e, in campo agiscono secondo una specifica strategia: gli adulti mandano avanti le ninfe in sviluppo che depositano le uova una volta raggiunto il focolaio. Queste ultime saranno alimentate con il cibo sviluppato da Koppert che garantisce una maggiore energia dell’antagonista”.

Nel settore del packaging, tra i finalisti del premio di Innovation Hub, l’azienda Packaging World Group, con basi in Spagna e in tutto il mercato europeo, specializzata nella produzione di confezioni per gli alimenti Bio. Il prodotto finalista del contest di innovazione si chiama ‘Bio Premier Glass’ ed è una evoluzione della cellulosa con cui è realizzata la confezione ‘Bio Premier’ già sul mercato, caratterizzata da una maggiore trasparenza e proprietà di barriera.
Il concept del film ‘Bio Premier’ è basato su un complesso di cellulosa e biopolimeri a base di oli naturali. È 100% degradabile e compostabile. È certificato ‘OK Compost Industrial’ da TÜV Austria ed è conforme alla norma della Comunità Europea EN 13432. È ideale per avvolgere carne, formaggio, pesce, pane, dolci, frutta e verdura ed è personalizzabile in base ai brand. La sua portata innovativa consiste nella termo-saldabilità, nelle sue proprietà di barriera e nel fatto che è sicuro per il contatto con gli alimenti. La versione in sacchetti aperti di questo materiale è ‘BIO BOSS Premier”, realizzata in materiale “BIO Premier” senza l’adesivo che chiude.

Fruit Attraction è stata anche l’occasione per il debutto dei primi limoni carbon neutral dell’azienda AgriBio di Valencia, che usa tecniche di coltivazioni artigianali combinate con quelle dell’agroecologia e con innovazioni tecnologiche. L’azienda, che produce agrumi ed ortaggi con un sistema di economia circolare per riutilizzo delle risorse per il sequestro di carbonio, li ha lanciati in fiera con l’etichetta adesiva sulla buccia ‘Carbon Limited Impact’.
L’Obiettivo Carbon neutral per i limoni di Agribio ha comportato un importante lavoro a monte legato calcolo della impronta di carbonio totale di tutti gli input utilizzati e delle emissioni derivate dalla produzione e calcolate lungo tutta la filiera ossia dal campo allo scaffale.
La carbon footprint è stata ridotta con la riduzione dell’uso della plastica dei packaging, con l’uso delle rinnovabili e con il sistema di produzione agro-ecologica dell’azienda. Inoltre, per compensare i crediti di carbonio, l’azienda, in collaborazione con Climate Partner, sta sviluppando diversi progetti sociali e ambientali finalizzati a ridurre le emissioni in altri Paesi quali il Perù o il Congo e per promuovere la riforestazione in Europa.
Sull’etichetta adesiva Climact (Carbon Limited Impact), c’è un QR Code che rende le informazioni relative alla riduzione degli input e alla compensazione dei crediti di carbonio, accessibili al consumatore

Sul fronte dei biostimolanti, si stanno facendo strada le microalghe. L’azienda Algaenergy, anch’essa finalista agli Innovation Award, ha proposto in fiera l’ultimo aggiornamento del suo prodotto ‘AgriAlgae’.
“Le microalghe si caratterizzano per la loro grande ricchezza biochimica – spiega l’azienda e spagnola, partecipata dalla multinazionale giapponese Yokogawa – le cui molecole sono capaci di regolare la crescita e lo sviluppo vegetale delle piante. Tra queste le più importanti sono i peptidi che grazie al loro potenziale stanno acquisendo grande notorietà in vari settori.
In agricoltura, i peptidi sono capaci di attivare o reprimere la crescita delle radici al pari di alcuni fitormoni, offrendo soluzioni alternative a quelle oggi disponibili di sintesi chimica ed ampliando il potenziale dei fitormoni naturali che Algaenergy ottiene dalle microalghe. Riescono anche ad attivare le difese naturali delle piante contro episodi di stress abiotico, in sostanza partecipano al processo chiave della vita delle piante”.

Tra le novità nella bioconservazione, c’è il sistema ETH sense, finalista agli innovation awards, dell’azienda di Barcellona Bion. ETH Sense, permette di ottimizzare la gestione degli stock di frutta e verdura attraverso un sistema di Internet of Things (IoT) che finalmente arriva anche nella fase di post raccolta. ETH Sense integra sensori e connessone Internet per il monitoraggio dell’ambiente e del meteo, in tempo reale di modo da fornire le informazioni chiave per prendere le decisioni giuste in termini di selezione del prodotto per lo stoccaggio. Gli indicatori, analizzabili in tempo reale sullo schermo del sistema, sono, ad esempio, l’intervallo di concentrazione di etilene e di composti volatili; la concentrazione di CO2; la temperatura e l’umidità. Il sistema è formulato in maniera tale da regolare anche il flusso dell’aria nei magazzini in base al tipo di frutta e al suo punto di maturazione. I motori impiegati sono stati costruiti per ottenere un basso consumo elettrico e una riduzione dell’inquinamento acustico.

Sempre sul fronte packaging, ha trovato un punto a Fruit Attraction, il problema delle confezioni senza plastica per la IV Gamma. Lo ha messo (il punto) una start up di Barcellona, Class Pack, nata nel 2019, che ha disegnato una macchina capace di comporre i suoi pack (l’ultimo è quello per la IV Gamma) di carta riciclata e PLA che è un film di origine vegetale per realizzare le prime confezioni per prodotti freschi e freschissimi totalmente plastic free. Si tratta di una confezione suddivisa in tre bande di materiali. Due laterali di carta riciclata e una centrale in PLA, completamente trasparente.
“Presentiamo i due nuovi pack di IV Gamma – ci spiega Emili Curiá Clotet – che sono tra i finalisti agli Innovation Award. Sono completamente compostabili e sono frutto della combinazione di due materiali per unire i quali, abbiamo dovuto disegnare e brevettare una macchina apposita. Abbiamo due formati. Uno è quello della classica busta da insalata. L’altro è un sacchetto. Questa innovazione ci ha anche permesso di allungare la shelf life del prodotto di quattro-cinque giorni rispetto a quella garantita mediamente dai packaging tradizionali”.
Il passo successivo per l’azienda, che grazie all’ingresso nell’azionariato di un fondo di investimento pubblico catalano (Istituto Catalán de Finanzas), ha già industrializzato i suoi prodotti, sarà quello di creare buste con lo stesso concept delle insalate arricchite.

Nel quadro di Ecorganic market, l’hub espositivo dedicato al Bio, non sono mancate aziende specializzate nell’import export come la Biotropic GmbH, fondata nel 1997 da tre grossisti di alimenti biologici con base a Duisburg, in Germania. L’azienda acquista frutta e verdura fresche con la logica del Km0. Nel 1999 ha aperto la prima filiale in Italia seguita da uffici nella Repubblica Dominicana, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Francia e Spagna. Oggi commercializza in tutto il mondo una vasta gamma di frutta e verdura coltivata biologicamente. Per esempio: Top fruit dall’Argentina (soprattutto pere e mele), dalla Nuova Zelanda, dall’Italia (soprattutto agrumi), Germania, Francia e Paesi Bassi; Banane Bio dalla Repubblica Dominicana, Perù ed Ecuador; Mango Bio dall’Ecuador, Perù e Africa occidentale. Esotici come ananas, mango, zenzero e avocado che importiamo e distribuiamo dall’Africa e dal Sud America. Gli agrumi,, oltre che dall’Italia, vengono importati da Sudafrica, Spagna, e Grecia.
Una delle caratteristiche con cui questa azienda si presenta sul mercato è quella di garantire un ritorno equo ai fornitori. Biotropic ha anche un proprio marchio, ‘Green Organics’ con cui commercializza altri prodotti agroalimentari Bio come olio d’oliva, formaggio, succhi di frutta, tè, zucchero, pasta, ecc. Questo marchio è riservato esclusivamente ai negozi specializzati del mercato europeo e del Medio Oriente.

Mariangela Latella

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