Sono stati resi noti nei giorni scorsi i dati raccolti ed elaborati da Bio Bank, relativi al 2022, con focus su grande distribuzione e specializzato. Nonostante le difficoltà il biologico in Italia continua a crescere, anche se a ritmo più lento rispetto al passato, superando i 5 miliardi di euro di giro d’affari. Perché la salute personale e quella planetaria sono diventate ormai valori inscindibili e imprescindibili. Una crescita con dinamiche di canale ben differenti, come evidenzia il report.
A trainare le più vendite bio è la GDO
In un mercato che raddoppiato negli ultimi dieci anni, nel 2022 le vendite bio nei supermercati sono quasi quadruplicate, arrivando a 2,3 miliardi di euro (+263% sul 2013), nel canale storico sono scese a 0,9 miliardi (-15% sul 2013).
In dieci anni le quote dei canali retail si sono capovolte: per i supermercati la quota è quasi raddoppiata (dal 31 al 58%), per i negozi è quasi dimezzata (dal 53 al 23%), in linea con quanto accade in Francia e Germania. In continua crescita anche le referenze di alimenti bio a marchio della grande distribuzione, passate dalle 644 del 2001 alle 6.005 del 2021, un’offerta che si è moltiplicata per nove. Considerando che per ogni prodotto bio a marchio del distributore (MDD) ne entrano sugli scaffali quasi tre con le marche dell’industria (IDM), si stima un totale di oltre 22mila referenze bio, distribuite in più di 24mila punti vendita, nelle 26 catene censite.
Con riferimento al 2021, nel ranking delle insegne con più referenze bio in assortimento Coop si conferma al primo posto con 1.050 proposte e Dm al secondo con 573, mentre al terzo sale Selex con 421. Diventano 9 le catene con prodotti equosolidali a proprio marchio commerciale, con 117 referenze in totale, e 15 quelle con cosmesi naturale o bio certificata.
Agli specializzati il ruolo guida nel mondo del bio
Sempre nel 2021 diminuisce il numero di negozi bio, arrivati a quota 1.240, in calo continuo da quattro anni (-13,7% in totale). Drastico calo anche per i negozi collegati a catene specializzate, che scendono a 434, pari al 35% del totale, in flessione continua nel precedente triennio(-30,8% in totale). Riduzione e concentrazione dovuta in gran parte al progressivo passaggio d’insegna tra Cuorebio e NaturaSì, avviato nel 2019 e concluso nel 2021 con la rete NaturaSì a quota 368 negozi tra quelli di proprietà e in franchising.
Per i negozi specializzati la concorrenza è in particolare con supermercati e discount. Per i supermercati i maggiori competitor sono i discount, molto forti sul bio anche in Europa. Per entrambi i canali uns minaccia è rappresentata dall’e-commerce, entrato nelle abitudini d’acquisto in tempo di pandemia e destinato a crescere.
Fonte: Ufficio stampa Bio Bank