La parola d’ordine per qualsiasi tipo di innovazione proposta al Sival, la fiera francese dedicata alla pre-raccolta che si è conclusa il 17 gennaio ad Angers Saint Laud, è sostenibilità e bio.
Due must per l’agricoltura francese che non sembrano ammettere diversivi anche alla luce dei dati di forte crescita di questo settore in Francia. Stiamo parlando del +15% riguardo l’aumento degli operatori bio in generale tra il 2016 e il 2017, mentre i distributori aumentano del 19% e gli importatori del 27,4% , nonché del + 13% per le superfici che arrivano a 1,7 milioni di ettari. Tutte le filiere produttive sono coinvolte nel processo di conversione in corso che, secondo le aspettative, manterrà il suo trend di crescita anche nel 2019.
Sotto l’ombrello della produzione sostenibile, all’interno dell’Innovation Hub della fiera, abbiamo incontrato una giovane start-up, fondata da ragazzi di età compresa tra il 20 e i 30 anni, che ha realizzato l’app Distri che punta a diventare, da qui a cinque anni, il tripadvisor della produzione agricola bio e a Km 0.
‘Abbiamo appena lanciato l’app – ci spiega Julien Lecerf – e l’obiettivo, da qui a cinque anni è che vi si registrino ad un prezzo che varia dai 20 ai 50 euro, tutti gli operatori biologici della Francia, agricoltori, ad esempio o anche distributori. Il passo successivo sarà di estenderla anche all’Europa a cominciare dal Belgio. Il consumatore attraverso l’app potrà facilmente individuare l’operatore più vicino, scrivere recensioni sulla sua esperienza o lasciare suggerimenti”.
Sempre nel quadro dell’Innovation Hub, Copeeks Sas ha lanciato un sistema integrato connesso alla rete con un supporto a forma di antenna installabile a terra (sia campo aperto che serra) a cui sono agganciati una telecamera, dei sensori e una trappola per infestanti.
‘Crea immagini ad alta risoluzione – spiega Jolie Champion, business developer dell’azienda di Lannion – e dati sono trasmessi in tempo reale al computer dell’agricoltore o al suo telefono per permettergli di controllare la produzione in remoto. I sensori inviano dati sulle condizioni di umidità e di calore del suolo e dell’aria, nonché sulla velocità del vento’.
Il sistema comprende anche una specie trappola che cattura i parassiti, li studia e permette al produttore di decidere in tempi veloci come reagire. Per le orticole sono sufficienti due installazioni per ettaro mentre per le colture cerealicole ne basta una per l’intero campo.
Mariangela Latella