Monsanto fermerà la produzione di mais geneticamente modificato in tutta Europa, ad eccezione di Spagna, Portogallo e Repubblica Ceca. La multinazionale dell’agro-business dichiara di non voler spendere più soldi per prove, sviluppo, marketing, casi giudiziari o qualsiasi altra clausola accettata in Europa per sviluppare il mais GM.
‘In Europa, Monsanto vende mais GM in tre Paesi. Il granturco geneticamente modificato rappresenta meno dell’1% della coltivazione europea nel territorio. I test sul campo sono in corso in quei tre Paesi , infatti. Non spenderemo altri soldi per convincere la gente a piantare quel mais’, afferma Brandon Mitchener, capo Affari Pubblici per Monsanto in Europa e in Medio Oriente, in un’intervista rilasciata ad Investigative Reporting Denmark.
La decisione da parte dei vertici di Monsanto è stata presa con calma senza dare alcuna diffusione mediatica in merito. Ciò comporta che ogni azienda agroalimentare ha ormai rinunciato a colture geneticamente modificate in Europa, ad eccezione di Spagna e Portogallo dove continuerà ad essere venduta.
Gli effetti della battaglia contro gli OGM a livello globale si sono avvertiti un po’ ovunque.
Esemplificativi, in questo senso, i casi di BASF e Syngenta e Bayer che hanno bloccato, dal 2012, la coltivazione di patate GM in Europa.
Come riferisce ancora Mitchener , ‘Monsanto ha una fiorente attività in Europa con sementi convenzionali e prodotti per la protezione delle colture. In linea di principio, la Monsanto cerca solo di vendere i semi biotech nei Paesi in cui vi sono molti clienti, dove c’è supporto politico e il funzionamento di un sistema di regolamentazione su base scientifica, condizioni che vengono applicate solo in pochi Paesi europei, attualmente’.
L’ex ministro danese per l’Agricoltura e l’Alimentazione, Eva Kjer Hansen del Partito Liberale, ha dichiarato alla stampa che in tre anni la Danimarca potrebbe affrontare la conversione verso le colture GM e che molti agricoltori stanno già utilizzando sementi GM. Poco prima di questi fatti, il 25 maggio scorso, in decine di città, gruppi di dimostranti hanno partecipato ad una protesta su scala globale contro i semi e il cibo geneticamente modificato prodotti dal gigante Monsanto.
(Fonte: Investigative Reporting Denmark, Bioagricoltura Notizie)