Meno chimica, più meccanica. Il progetto ORTI.GO per l’orticoltura a basso impatto ambientale

ORTI.GO

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Meno chimica, più meccanica. L’orticoltura del futuro va in questa direzione, ma bisogna capire come attuare questo passaggio di consegne e con quali strumenti, a partire dallo studio dell’utilizzo di nuovi biostimolanti e macchinari innovativi.

Saranno questi i temi al centro del primo Demonstration Day del progetto ORTI.GO, realizzato da Astra in collaborazione con Astra Innovazione e Sviluppo e rivolto alla valorizzazione dei risultati dei progetti di innovazione per l’orticoltura a basso impatto ambientale, sia da mercato fresco che da industria. L’iniziativa, in programma martedì 18 giugno a Imola dalle ore 15 alle 19.30 circa presso l’Unità Operativa di Astra Innovazione e Sviluppo “Mario Neri” (via Emilia Levante, 18), rientra tra le attività destinate agli operatori del settore. Un momento di incontro e di confronto, interamente dedicato all’orticoltura e al supporto che l’innovazione può garantire nella gestione delle infestanti nelle fasi del post-trapianto e del post-semina.

“Stiamo assistendo a un cambiamento importante nell’orticoltura – spiega Silvia Paolini, responsabile scientifico di ORTI.GO -, anche a causa delle restrizioni europee sulla commercializzazione di determinati prodotti, sia per la difesa che per il diserbo delle coltivazioni, ritenuti troppo nocivi per l’ambiente e vediamo, contestualmente, l’arrivo sul mercato di diversi biostimolanti basati su nuove sostanze attive. Al tempo stesso, occorre capire come gestire il diserbo di svariate colture orticole come spinaci, bietolina e basilico: per farlo dobbiamo confrontarci con le aziende agricole e determinare quali sono le loro reali esigenze, concentrandoci sia sui terreni più sciolti che sulle zone con suoli più duri e tenaci. Il Demoday di Imola servirà proprio a presentare e valutare nuove soluzioni”.

Il Demo Day si aprirà con un breve convegno introdotto da Nicola Minerva (Direttore Astra Innovazione e Sviluppo), seguito da un intervento di Silvia Paolini sull’importanza dei biostimolanti nell’agricoltura odierna. Subito dopo la parola passerà alla microbiologa Diana Di Gioia, professoressa dell’Università di Bologna, e a Loredana Antoniacci del Servizio fitosanitario della Regione Emilia-Romagna.

Terminato il confronto, spazio a una quindicina di espositori che spiegheranno le caratteristiche di alcuni nuovi biostimolanti in linea con le norme vigenti e illustreranno il funzionamento di diversi sarchiatori, macchinari fondamentali per cercare di ridurre o sostituire l’utilizzo dei diserbanti. Nel corso dell’evento sarà possibile assistere anche a una dimostrazione dell’azienda Bulzoni Meccanica sulla taratura delle barre delle macchine irroratrici. “Sarchiatori ce ne sono tanti, il problema è l’adattabilità sulle varie colture, in particolare su quelle che fino all’uscita dal mercato degli ultimi diserbanti non prevedevano la sarchiatura – sottolinea Nicola Minerva -. L’Europa ha bandito molti tra i principi attivi più efficaci per l’orticoltura e, per questo, dobbiamo valutare in tempi rapidi quali tecnologie si adattano meglio alle varie coltivazioni e ai diversi impianti. Il metodo meccanico dovrà sostituire, almeno in parte, quello chimico. I tempi sono cambiati, dobbiamo prenderne atto e agire di conseguenza”.

A questa iniziativa ne seguirà un’altra nel prossimo autunno: il 9 ottobre, a Cesena (Orticoltura di Precisione Unità Operativa di Astra Martorano 5, in via Calcinaro 1920), è infatti previsto un secondo Demonstration Day dedicato alle alte tecnologie e alla sensoristica in agricoltura. Per iscriversi c’è tempo fino al 30 settembre.

L’iniziativa è realizzata nell’ambito del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 – Tipo di operazione: Sostegno ad attività dimostrative e azioni di informazione – Focus Area 4B – Progetto: “ORTI.GO – Valorizzazione dei risultati di progetti di innovazione per l’orticoltura a basso impatto ambientale”.

Fonte: Ufficio Stampa Ri.Nova

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