Mega truffa: ecco le società per ora coinvolte

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Quali sono le relazioni, in particolare a livello societario, tra le sette persone arrestate nell’operazione Gatto con gli Stivali?

I documenti rilasciati dalla Guardia di Finanza rivelano uno scenario piuttosto preciso. Luigi Marinucci, legale rappresentante della Sunny Land SpA di Bovolone e della società agricola Marinucci Soave SS di Angiari, l’uomo attorno al quale ruota l’inchiesta, era strettamente legato a Davide Scapini, che era stato nominato direttore commerciale della Sunny Land. Entrambi sono accusati di essere coinvolti ‘in una organizzata associazione a delinquere diretta non solo all’evasione ma finalizzata principalmente alla realizzazione di una rilevante frode nel settore della produzione e commercializzazione di prodotto di agricoltura biologica falso’.

I due avrebbero stipulato falsi contratti di compravendita che prevedevano l’acquisto di ingenti quantitativi di cereali biologici in cambio di acquisti fittizi di cereali convenzionali regolando la parte finanziaria con false lettere di compensazione; avrebbero inoltre emesso false fatture tramite società ‘intermedie’ appositamente costituite.

In quest’ultima attività era coinvolto il terzo arrestato, Andrea Grassi, intermediario commerciale della Sunny Land SpA. Per completare l’opera di falsificazione venivano utilizzati certificati biologici falsi grazie alla collaborazione di una quarta figura (pure agli arresti), già direttore per la regione Marche dell’organismo di controllo Suolo e Salute.

Scapini non è un semplice direttore commerciale, risulta infatti socio al 49 per cento della Sunny Land SpA, socio al 50 per cento dell’azienda agricola Agribioscaligera di Badia Polesine, rappresentante legale dell’Azienda agricola Terre del Sole, della società agricola Biopolesine SS, infine della Eridano Trading Srl.

Andrea Grassi ha ricoperto i seguenti incarichi: consulente dell’azienda agricola Terra Viva di Cesari Calzolari, rappresentante legale della Fattoria della Speranza SS con sede a Molinella (Bologna), rappresentante della ditta individuale che porta il suo nome, avente per oggetto attività di agenti e rappresentanti di materie prime agricole.

Michele Grossi, che come Davide Scapini non ha precedenti penali, ha svolto attività di consulente agrario, è stato direttore per le Marche dell’organismo di certificazione e controllo Suolo e Salute, è rappresentante dal 2009 della società My Organic Srl. Nel corso della sua attività di controllo e certificazione Grossi avrebbe attribuito falsi attestati di idoneità aziendali biologiche a società fittizie e avrebbe redatto falsi verbali ispettivi.

E veniamo agli altri tre arrestati. Angela Nazaria Siena è rappresentante legale di una lunga serie di società: Bioecoitalia Srl, Centro Cereali Srl, Agridea Sa (con sede in Svizzera), Terra Sana Sas, Life Group Holding Sa (con sede in Svizzera), Agripoint società agricola Srl, Grain Sistem Srl. La Siena ha precedenti penali per formazione fittizia di capitale, false comunicazioni sociali, falsità in scrittura privata, truffa aggravata per il conseguimento di finanziamenti pubblici, dichiarazioni fraudolente, emissione di fatture e altri documenti per operazioni inesistenti. In particolare la società Centro Cereali sarebbe stata più volte utilizzata per lo smistamento in Italia di falso prodotto cerealicolo biologico proveniente con falsi certificati da società rumene quali la Transilvania Organic Srl e la Agroeuroserv Srl.

Un altro arrestato, Stefano Spadini è un tecnico agrario che collaborava da esterno con la direzione regionale Marche di Suolo e Salute, aveva inoltre una sua società di consulenza agrotecnica: avrebbe collaborato con Michele Grossi nella redazione di falsi verbali ispettivi che hanno permesso l’inserimento nel settore biologico di numerose società intermedie fittizie.

Infine, tra i sette arrestati dell’operazione Gatto con gli Stivali, Caterina Albiero, socio accomandatario della Bioagri Sas e rappresentante legale della Spiga Srl, denunciata per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti inesistenti e per emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Questo il mosaico fin qui tracciato dalla Guardia di Finanza. Resta improbabile che questo sia il punto di arrivo dell’inchiesta. Piuttosto, potrebbe essere il punto di partenza se davvero gli inquirenti vorranno fare pulizia e ridare piena credibilità al settore biologico.

©GreenPlanet.net – testo e foto – riproduzione riservata

Clicca su questo link per vedere il video e il commento della conferenza stampa di ieri alla Guardia di Finanza di Verona.

 

 

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