‘Sugli shopper e a difesa dell’ambiente l’Europa si allinea all’Italia, che è stata battistrada nel mettere al bando i sacchetti di plastica non biodegradabili’. Così il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha commentato il voto del Parlamento di Strasburgo che il 16 aprile ha deciso che i Paesi dell’Unione dovranno ridurre dell’80 % entro il 2019 l’uso degli shopper di plastica sottile non biodegradabili.
‘Quella del nostro Paese – ha aggiunto il ministro – è stata una battaglia di avanguardia vincente che ci ha portato nel 2011 a vietare l’uso dei sacchetti di plastica inquinanti.
Una legge che ha consentito di contrastare una fonte di inquinamento del territorio e del mare dagli effetti gravi anche sulla fauna, specie quella ittica. Oggi il modello italiano diventa modello europeo dando una mano all’ambiente e stimolando la filiera della chimica verde alla produzione e alla ricerca sui sacchetti di matrice organica, che rappresentano un’altra delle sfide virtuose della green economy’.
Soddisfatto François de Bie, presidente di Bioplastic Europa. Registriamo per dovere di cronaca la sua dichiarazione: ‘Siamo molto lieti che il parlamento europeo riconosca il potenziale contributo dei sacchetti compostabili al miglioramento della raccolta differenziata di rifiuti biodegradabili in tutta Europa.
La definizione di una chiaro quadro regolatorio in materia di bioplastiche – afferma – accelererà l’apporto di vantaggi che il nostro settore industriale potrà offrire ad ambiente, economia e società.
Che si tratti di bioplastiche per prodotti durevoli che funzionino come serbatoi d’accumulo di carbonio, o di applicazioni plastiche compostabili a breve termine che contribuiscano ad aumentare l’efficienza del flusso dei rifiuti, il settore europeo delle bioplastiche offre innovazione, posti di lavoro futuri e l’opportunità, per l’Europa, di restare competitiva nel campo delle biotecnologie industriali’.