Mammuccini (FederBio): Sana 2023 è un’occasione per il bio, ma serve una riflessione strategica comune

Mammuccini

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La prossima edizione del SANA sarà un momento di incontro importante per il settore del biologico. Nonostante l’incremento della SAU a bio, l’interesse degli operatori coinvolti e il buon andamento dell’export mostrino un settore per certi aspetti ancora dinamico, la contrazione dei consumi sul mercato interno impone una riflessione strategica comune.

Ne abbiamo parlato con la presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini durante una piacevole chiacchierata a latere della conferenza stampa di presentazione dell’imminente Salone Internazionale del naturale e del biologico.

Mammuccini, cosa si aspetta FederBio da questa nuova edizione del Salone, per la prima volta in versione B2B?

“Ci aspettiamo una presa di posizione comune, un cambiamento necessario che generi valore per tutti gli attori della filiera a vantaggio dell’intero sistema. Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo ragionare insieme (associazioni, rappresentanti del settore e governo), per mettere in campo tutti gli strumenti volti a dare un contributo strategico in termini di politica e innovazione. È dunque cruciale dare attuazione alla legge sul biologico e andare avanti nella positiva interlocuzione con il sottosegretario D’Eramo per l’approvazione del Piano d’azione nazionale per il biologico”.

Cioè?

“Ci aspettiamo che il dibattito possa allargarsi all’agro-ecologia. L’impatto del cambiamento climatico sulle realtà che operano nel bio, e non solo, ci impone infatti un investimento comune importante, in grado di avere un effetto reale nel medio lungo termine. Il Piano d’azione è fondamentale anche per attuare investimenti strategici a sostegno dei produttori agricoli in termini di assistenza tecnica, formazione, ricerca e trasferimento d’innovazione, e per affrontare in maniera adeguata tutte le conseguenze del climate change”.

E come pensa si possa sostenere la ripresa dei consumi di bio in Italia?

“Il settore – risponde Mammuccini – si trova in un momento di svolta. Ora più che mai è tempo di fare il sistema. In questo senso c’è bisogno di una campagna di comunicazione strategica rivolta al consumatore che spieghi l’importanza del bio e delle nuove politiche europee a sostegno del settore, anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale e in termini di contrasto al cambiamento climatico. Ecco perché sarà interessante vedere la presentazione della nuova campagna di comunicazione del governo, in programma proprio nei prossimi giorni al SANA. Ma non solo. Penso sia importante rafforzare il programma per la distribuzione di prodotti certificati nella ristorazione collettiva, anche per assolvere una funzione di tipo educativo verso il consumatore. Potrebbe inoltre essere significativo offrire esempi concreti di filiere made in Italy bio al giusto prezzo, che significa filiere più corte, un’equa ricompensa per tutti gli attori e l’istituzione di una commissione unica nazionale che determini il prezzo di riferimento per i prodotti biologici. In ultimo, non per importanza, come definito dalla legge sul biologico è ora di puntare sullo sviluppo del biodistretti per incentivare un sistema etico basato sull’economia circolare e agro ambientale”.

Chiara Brandi

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