L’offerta varietale determinante per i consumi e il futuro del bio

Gerhard Eberhöfer

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Anche nel biologico, se non vogliamo restare indietro, c’è richiesta di novità e, per quanto riguarda le mele, di nuove varietà. Noi che ce ne occupiamo da specialisti del settore avvertiamo proprio la forza propulsiva delle nuove proposte varietali.

Pensare al futuro delle mele biologiche significa impegnarsi oggi nella programmazione e nello sviluppo delle varietà nuove perché sappiamo molto bene che tra 10 anni le varietà tradizionali saranno parzialmente superate e, d’altra parte, sappiamo che ci vogliono 15-20 anni per inserire una nuova varietà sul mercato.
Le nuove varietà offrono due aspetti molto interessanti per lo sviluppo dei consumi del biologico. Innanzitutto, danno nuove sensazioni al consumatore grazie al gusto, alla tessitura della loro polpa, alla loro qualità generale. Ovviamente il produttore è chiamato a scegliere le nuove varietà più adatte al suo territorio e ai suoi mercati di riferimento. Questa è una premessa determinante per ottenere, da una parte, la massima qualità del prodotto e, dall’altra, il suo successo commerciale.
Noi di VIP stiamo investendo sulle varietà nuove che più si adattano al territorio della Val Venosta: abbiamo nella nostra offerta, accanto alle varietà tradizionali, SweeTango, Ambrosia, envy, Kanzi, Cosmic, senza dimenticare Bonita, che da anni ormai va bene sopratutto all’estero.
Un secondo aspetto utile al biologico è che alcune nuove varietà permettono di ridurre i trattamenti che sono ammessi nel biologico perché, in particolare, sono resistenti alla ticchiolatura. Mi riferisco non solo a Bonita, ma anche a Natyra, che è sul mercato ormai da alcuni anni e garantisce al consumatore un’esperienza particolare grazie al suo aroma tropicale, e alla Topaz.

Chiaro che il bio deve conquistarsi uno spazio espositivo adeguato nel punto vendita per poter proporre al consumatore insieme queste varietà e quelle tradizionali, comprese quelle tipiche dei territori tra le quali, per noi in Val Venosta, non possiamo dimenticare Pinova.

In altre parole dobbiamo categorizzare le mele, con un primo livello standard, quello delle varietà tradizionali, e un secondo livello più alto, con le varietà nuove.

Dunque anche nel bio, per quanto riguarda le mele, dobbiamo offrire innovazione per raggiungere e conquistare nuovi consumatori, con mele adatte per ogni stagione e per i diversi territori, perché territori diversi significa gusti diversi da soddisfare.

Gerhard Eberhofer

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