L’Italia verso una normativa sul pest control

STANDARD PER SITO GREENPLANET (10)

Condividi su:

Facebook
Twitter
LinkedIn

L’Italia sulla strada verso la definizione della formazione dei professionisti del pest control. Una prima bozza contenente delle linee guida sarà presentata nel corso della Conferenza nazionale A.N.I.D., l’Associazione nazionale delle imprese di disinfestazione, in programma a Catania il 30 e 31 marzo 2023 presso l’Hotel Nettuno in viale Ruggero Lauria, 121.

“Si tratta di un importante passo avanti – ha spiegato Francesca Ravaioli della Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute – per rispondere alla crescente innovazione e la richiesta di competenza a cui abbiamo assistito durante e dopo il Covid-19. Il Ministero della Salute sta lavorando, per definire un percorso di formazione per il pest control. La proposta sarà condivisa con i vari attori del sistema e, quindi, con tutti i ministeri competenti e la Conferenza Stato-Regioni”

La conferenza nazionale A.N.I.D. vede la partecipazione delle più importanti rappresentanti istituzionali di settore delle due sponde del bacino. Per la parte europea, saranno presenti Monica Biglietto, vicepresidente CEPA, l’associazione europea di settore, e Lorenzo Mattioli, presidente Confindustria Servizi HCFS. Contemporaneamente l’evento si sviluppa in un ambito sempre più internazionale con la partecipazione di Abdelkarim Alghourf, presidente dell’omologa organizzazione marocchina, e di Hatim Mansour, presidente del MEPCA, la prima associazione di pest control della regione mediorientale.

“L’internazionalità – ha affermato Marco Benedetti, presidente dell’Associazione – è punto fondamentale di questo incontro annuale perché dà esattamente riscontro della nostra politica associativa e ci permette di osservare uno scenario più ampio nel quadro di un’economia sempre più globalizzata. Non è un caso che si svolga a Catania, città che ha una posizione centrale nel Mediterraneo. I Paesi che si affacciano sulla sponda nord e sud del Mare Nostrum, hanno realtà produttive con caratteristiche molto simili per via del clima che condividiamo. Creare sinergie diventa strategico per avere una visione del pest management, anche in base al suo impatto ambientale nell’area e a tutte le tematiche legate al cambio climatico che ogni anno emergono, sensibilizzando sempre di più l’opinione pubblica. In questo senso, il convegno è anche un punto di incontro e dialogo tra la parte tecnica, le istituzioni ed i Governi”.

“Si vuole creare un modus operandi comune – ha precisato Davide Di Domenico, coordinatore scientifico della conferenza – che trasformi il pest manager in un professionista in grado di operare senza fare danni all’ambiente, creare squilibri o sapendo, comunque, gestirli, anche alla luce del contesto crescente di interscambio”.

Attualmente molte aziende del Nord Africa coltivano la materia prima nei loro Paesi e vengono a trasformarla in Italia. Tuttavia si assiste allo sviluppo di una filiera di trasformazione agroindustriale anche nel Maghreb. “Questo scenario – ha specificato Agatino Russo, professore ordinario di Entomologia generale e applicata dell’Università di Catania – rende importante un percorso di internazionalizzazione per le nostre imprese di disinfestazione che potranno così esportare le loro competenze. Si tratta di un know-how chiave anche nel nostro Paese che, peraltro, sta vivendo lo scale-up del settore biologico e l’ingresso nel settore di tutti i big retailer, compresi i discount”.

Questo sarà il tema della relazione di Paolo Guerra, consigliere dell’Associazione, che presenterà un nuovo documento A.N.I.D. proprio per la gestione degli infestanti con metodi biologici e orientati alla sostenibilità.

Il convegno sarà anche occasione per parlare di economia circolare. Saranno presentati gli esiti di una serie di studi di Unimore incentrati sull’uso di insetti cosiddetti “bioconvertitori”, grazie ai quali gli scarti e sottoprodotti agroindustriali vengono trasformati in biomassa animale ricca di proteine e grassi, utilizzabile nel settore mangimistico, e in un residuo organico di grande valore efficace come ammendante/fertilizzante. “Abbiamo lavorato su un allevamento massale di mosche soldato nere, le cui larve venivano nutrite su scarti di industrie molitorie e ortofrutticole – ha chiarito Lara Maistrello, professoressa associata dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia -. In uno di questi progetti, con la farina ottenuta dalle larve essiccate, abbiamo formulato dei mangimi che sono stati testati su galline ovaiole, mentre il residuo organico, scarti del metabolismo, è stato testato su alcune colture come fertilizzante. Gli animali nutriti con queste farine ad alto contenuto proteico e le piante concimate con questo tipo di fertilizzante, si dimostrano più forti e sani. Il passo successivo sarà quello di trovare investimenti per fare lo scale-up”.

Il programma al seguente link: https://www.avenuemedia.eu/wp-content/uploads/2023/04/ANID-PROGRAMMA.pdf

Fonte: Ufficio Stampa A.N.I.D.

Seguici sui social

Notizie da GreenPlanet

news correlate

INSERISCI IL TUO INDIRIZZO EMAIL E RESTA AGGIORNATO CON LE ULTIME NOVITÀ