Un incendio di probabile origine dolosa ha distrutto 20 ettari di grano duro biologico coltivati dalla cooperativa Beppe Montana – Libera Terra su terreni confiscati alla criminalità organizzata, in contrada Cuccumella, nell’agro di Lentini (Siracusa). Il raccolto era destinato alla produzione di pasta a marchio Libera Terra. I danni stimati ammontano a circa 20.000 euro.
Il rogo si inserisce in un clima di crescente pressione contro chi lavora alla valorizzazione sociale dei beni confiscati: solo nelle settimane precedenti, la cooperativa aveva subito due furti tra Cuccumella e gli agrumeti di Ramacca.
“Siamo profondamente scossi,” ha dichiarato Alfio Curcio, socio della cooperativa. “Coltivare oggi è già di per sé un atto di coraggio. Ogni attacco che subiamo è come sale su ferite ancora aperte. Attendiamo con fiducia l’esito delle indagini, ma la preoccupazione è che dietro questi gesti ci sia un disegno preciso: scoraggiarci, farci sentire soli, spingerci a mollare. Non possiamo permetterlo. Il riutilizzo sociale dei beni confiscati è un patrimonio collettivo: va difeso dalle istituzioni con il sostegno attivo della società civile.”
Numerose le reazioni di solidarietà da parte del mondo politico, associativo e cooperativo, con richieste di interventi concreti da parte delle istituzioni per garantire sicurezza, continuità e tutela a queste esperienze virtuose.
Tra queste, si aggiunge anche la ferma condanna di FederBio, che parla di “episodio gravissimo” e lancia l’allarme su una recrudescenza delle intimidazioni contro le cooperative biologiche impegnate nella giustizia sociale.
“Non è solo un attacco a una singola realtà, ma a tutto ciò che rappresenta: riscatto del lavoro onesto, tutela ambientale e presidio del territorio”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio. “Siamo al fianco di Libera Terra e di tutte le realtà che attraverso l’agroecologia restituiscono dignità ai terreni sottratti alla mafia, costruendo un futuro basato sul lavoro dignitoso e sulla responsabilità collettiva”.
La Redazione