A pochi giorni da Natale, arriva sulle tavole italiane l’Agnello di Sardegna IGP Biologico. Secondo Sardegna Agricoltura, nella Regione nel 2023 sono stati registrati 222 mila ettari, di cui ben 61 mila destinati ai pascoli. Complessivamente, si contano 731 aziende dedicate all’allevamento ovino e circa 70 mila capi allevati.
“Si tratta di un traguardo storico per il nostro settore“, dichiara Battista Cualbu, presidente del Consorzio per la tutela dell’Agnello di Sardegna Contas. “La certificazione IGP e l’allevamento biologico rappresentano un ulteriore riconoscimento della qualità e dell’eccellenza della nostra carne ovina”.
Soddisfatto anche Andrea Campurra, presidente del Distretto Bio Sardegna, che aggiunge: “Abbiamo lavorato intensamente per raggiungere questo obiettivo. Ora possiamo offrire al mercato un prodotto che risponde alle esigenze dei consumatori più attenti, promuovendo al contempo il benessere animale e la sostenibilità ambientale”.
Un importante supporto a questa iniziativa arriva dalla Legge regionale n. 17 del 19 dicembre 2023, che, come spiega Aldo Buiani, direttore del Distretto Bio, “consentirà finalmente di avviare numerosi distretti rurali in Sardegna. Nei prossimi mesi, saremo impegnati in una serie di iniziative promozionali a livello regionale e nazionale per valorizzare le produzioni biologiche e garantire un futuro prospero e sostenibile per tutto il comparto agroalimentare sardo”.
L’importanza della tutela e della valorizzazione delle carni sarde viene sottolineata anche da Alessandro Mazzette, direttore del Contas: “Abbiamo aderito fin da subito al Distretto Bio Sardegna, convinti che il biologico rappresenti un valore aggiunto per un prodotto che i consumatori già riconoscono come eccellente. Questo ci permette di esplorare nuovi mercati e apre opportunità significative per l’intera filiera, promuovendo uno sviluppo sostenibile e valorizzando le risorse locali”.
Fonte: L’Unione Sarda
