La vergognosa farsa del mais OGM in Friuli

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L’Italia è il Paese delle commedie e quanto è successo a Vivaro, in provincia di Pordenone, ne è la conferma. Intorno alle 3 di notte del 12 ottobre un gruppetto di attivisti contrari al mais Ogm ha spruzzato spray colorato sul terreno sbagliato, un campo coltivato a mais convenzionale pensando di agire sull’appezzamento coltivato a OGM. Il blitz notturno non ha così potuto impedire lo svolgimento della prima ‘Festa della trebbiatura di mais Ogm’, iniziata nella tarda mattinata, nonostante la pioggia, ad opera dello sparuto gruppo di sostenitori del mais geneticamente modificato.

La farsa si è conclusa nel primo pomeriggio alla presenza di giornalisti, qualche curioso e pochi agricoltori. ‘La trebbiatura del mais Ogm del mio podere di Vivaro si è conclusa positivamente e ora utilizzeremo il raccolto per uso zootecnico’, ha affermato il principale promotore dell’iniziativa. ‘Ora – ha aggiunto secondo quanto riporta ‘il Piccolo’ di Trieste – dobbiamo proseguire, mandando i dati raccolti dalle nostre ricerche nei vari ministeri e alle Regioni, sperando che questi signori capiscano che devono sedersi a un tavolo con gli scienziati. Serve l’apertura alla sperimentazione: non si può più perdere tempo, ma proseguire nell’applicazione delle leggi europee’.

Alla trebbiatura hanno assistito alcuni ispettori del Corpo Forestale dello Stato, che hanno detto che avrebbero inviato una relazione al Ministero. Sul posto anche un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine: carabinieri e personale della Digos della Questura di Pordenone, intervenuti per arginare eventuali proteste che però, vista anche la pioggia battente, non si sono registrate.

Tutti i movimenti seriamente impegnati a sostegno della biodiversità, della sicurezza e della qualità alimentare nel nostro Paese, e quindi contrari alla coltivazione del mais MON810, sono rimasti stupiti da come stanno andando le cose in provincia di Pordenone. Una farsa, appunto.

Paolo Carnemolla, presidente di FederBio, ha commentato: ‘Il momento richiede alle istituzioni il massimo impegno per tutelare il made in Italy alimentare e i primati di eccellenza delle nostre produzioni tipiche e biologiche certificate in Europa e nel mondo, anche per favorire la ripresa economica e gli ottimi andamenti delle esportazioni. Assistiamo, invece, alla tragicomica farsa di un decreto interministeriale che vieta la coltivazione di OGM che nemmeno i ministri firmatari (Politiche agricole, Salute e Ambiente) hanno il coraggio di far rispettare. Il penoso scarica barile fra governo e Regione Friuli sta facendo dichiarare ai sostenitori degli OGM che già la prossima primavera procederanno a semine di mais geneticamente modificato in tutta Italia che potranno avviarci alla contaminazione irreversibile dell’intera produzione nazionale’.

‘Se non ci saranno impegni precisi al posto dei fumosi rimandi a una nuova normativa che tuteli l’agricoltura italiana e il suo territorio da ulteriori costi per una coesistenza comunque impossibile e dalla definitiva perdita di identità e distintività, FederBio – ha precisato il presidente Carnemolla – chiederà le dimissioni dei ministri responsabili della situazione e avvierà la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare’.

La vicenda è nota: FuturAgra, associazione di coltivatori, sostiene di avere il diritto, entro un quadro europeo, di coltivare semi ogm, mentre in realtà in Italia sia la semina che la coltivazione sono attualmente vietate da una clausola di salvaguardia istituita da un decreto interministeriale nella scorsa estate. Tuttavia, a quanto sostiene la Regione Friuli Venezia Giulia accusata dal governo di non aver fatto rispettare il decreto di cui sopra, il dispositivo normativo non contiene gli elementi operativi minimamente indispensabili né per agire né per sanzionare l’illecito.

Da parte loro AIAB, Aprobio, ISDE, Legambiente e WWF hanno reiterato la richiesta alla Regione di essere informati immediatamente sulla gestione del rischio e sul risultato dei monitoraggi svolti e di essere messi al corrente al più presto dei contenuti del regolamento attuativo della Legge Regionale friulana. Ma chiedono con ancora maggior vigore ed urgenza ai ministri dell’Ambiente, dell’Agricoltura e della Salute di ‘porre immediatamente rimedio alla vergognosa dimenticanza che ha prodotto un decreto tardivo e nella sostanza inutile’. ‘Regione e Ministeri – si legge in un comunicato delle associazioni – lavorino congiuntamente per applicare la clausola di salvaguardia che altri Stati europei hanno adottato e trovino di comune accordo il modo efficace e rapido per evitare che la piccola superficie seminata a mais OGM divenga il simbolo del loro fallimento’.

 

 

 

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