La Fondazione Seminare il Futuro seleziona il primo seme biologico per un’agricoltura sostenibile

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Dal 2006, la Fondazione Seminare il Futuro, con il contributo di NaturaSì e della Cooperativa Gino Girolomoni, si dedica alla ricerca e allo sviluppo di sementi adatte all’agricoltura biologica e biodinamica, sostenendo un approccio più sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Le ricerche svolte dalla fondazione, iniziate a partire dal 2016 in collaborazione con altri Enti di Ricerca presenti sul territorio nazionale, hanno portato alla recente iscrizione al registro nazionale della varietà INIZIO, un frumento duro selezionato per l’agricoltura biologica, che rappresenta il punto di partenza di una selezione specifica che torna a guardare al rapporto tra pianta ed ambiente nel rispetto della vocazionalità ambientale e della sicurezza alimentare.

Un primo importante traguardo, come racconta la direttrice della fondazione, Federica Bigongiali: “Quest’anno, per la prima volta, siamo riusciti a mettere in produzione il seme certificato INIZIO”. Si tratta di una prima varietà di grano duro selezionata per adattarsi all’agricoltura biologica; un punto di partenza fondamentale per il futuro del settore. Una semente selezionata nel campo catalogo che accoglie centinaia di specie e cultivar tipici dell’area mediterranea, per essere più resistente ai cambiamenti climatici, per produrre piante con radici più profonde, che – cercando l’umidità negli strati più profondi – possono adattarsi a situazioni di siccità. Grani che producono steli più alti, che crescono prima delle infestanti e che sono maggiormente resistenti all’attacco di parassiti e malattie”.

“Un risultato, il nostro, che fa ben sperare, anche se spesso si dimentica che la selezione dei semi può fare la sua parte per un’agricoltura più sana e in equilibrio con l’ecosistema, ma da sola non basta: deve essere inserita in un approccio agroecologico, ovvero condotta con metodi di coltivazione che considerino l’azienda agricola come un organismo in connessione con l’ecosistema nel quale si trova“, specifica  Bigongiali e aggiunge: “Non possiamo limitarci a un approccio che punti esclusivamente sull’ingegneria genetica, ma è fondamentale considerare la rotazione delle colture, la gestione della biodiversità e l’uso appropriato degli input agricoli”.

Fabio Brescacin, presidente di NaturaSì, ha ricordato che “la qualità delle sementi è importante, una buona semente porta un buon cibo. L’uomo ha sempre lavorato alle sementi, però negli ultimi anni questa evoluzione è andata in una direzione molto industrializzata, produrre tanta quantità spesso significa, purtroppo, bassa qualità. Con la fondazione Seminare il Futuro, fondata in Italia, vogliamo far evolvere una semente di qualità per una sana agricoltura. Ma è un lavoro che può essere fatto solo se sostenuto da tutti: dalla comunità degli agricoltori, da quella dei negozianti e dalla comunità dei consumatori”.

Seminare il Futuro a Roma: un gesto antico che guarda al domani

Ogni anno, in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione, NaturaSì organizza Seminare il futuro, un evento che diventa un’opportunità per conoscere da vicino le aziende agricole e le tecniche di semina, da cui nasce e cresce il cibo che arriva nelle nostre tavole. Ma non solo. È anche attraverso il gesto della semina, questa azione così semplice e antica, che l’agricoltura può prendersi cura della salute del Pianeta, coltivando terreni senza l’utilizzo di sostanze chimiche. Carlo Patacconi, presidente della Cooperativa Agricoltura Nuova, ha descritto l’evento: “Durante l’iniziativa è stato riscoperto il gesto della semina. Gli ospiti sono stati in campagna, dai più grandi ai bambini, per compiere questo gesto simbolico di seminare tutti insieme.”

Brescacin ha sottolineato come l’evento miri a far comprendere l’importanza del lavoro agricolo e della qualità delle sementi: “È un’opportunità per tutti di avvicinarsi a un’agricoltura che si prende cura del suolo e lo coltiva senza l’uso di sostanze chimiche, promuovendo la consapevolezza e il rispetto per l’ambiente.” Portare i cittadini in campagna, per mettere i piedi sulla terra e far capire da dove arriva il cibo e il lavoro che c’è dietro, è fondamentale.”

La Redazione

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