L’Europa vuole proteggere le api

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 Il Parlamento europeo è deciso a fermare la strage delle api. In una recente risoluzione, votata a grande maggioranza a Strasburgo, gli europarlamentari chiedono a tutta l’UE di ‘aumentare gli investimenti nella ricerca di nuove medicine per l’apicoltura e di coordinare gli sforzi per proteggere quella che sta rapidamente diventando una specie in via di estinzione ‘.

La moria delle api rischia di trasformarsi in una vera e proprio calamità. Non va dimenticato, infatti che il 76% di quello che mangiamo e l’84% delle specie di piante attualmente presenti in Europa dipendono in larga misura dall’impollinazione che operano infaticabilmente i piccoli imenotteri gialli e neri. Come da loro dipende anche l’attività di 700 mila apicoltori sparsi in tutta Europa, isole comprese.

In concreto il Parlamento chiede ‘la costituzione di sistemi di sorveglianza nazionali e l’armonizzazione degli standard per la raccolta dei dati, sviluppati a livello europeo’.

Per salvare le api ‘gli Stati europei dovrebbero unire le loro ricerche sulla prevenzione e sugli sforzi di controllo, oltre a condividere – per evitare contrapposizioni – le scoperte di laboratori, apicoltori e industrie. Il tutto sostenuto da adeguati finanziamenti‘. Sforzi comuni volti a investigare i possibili effetti negativi delle coltivazioni di Ogm sulla salute delle api, a ridurre la presenza nell’ambiente di agenti tossici, come i pesticidi ma anche a sviluppare nuovi farmaci per combattere l’acaro Varroa, responsabile di circa il 10% delle perdite annuali – evitando tuttavia un utilizzo eccessivo di antibiotici.

Per il Parlamento europeo è anche necessario monitorare le importazioni per evitare di introdurre nel proprio mercato malattie esotiche delle api, e chiedere a Paesi terzi di far rispettare i requisiti restrittivi sulla salute degli animali in vigore nell’Ue.

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