L’agricoltura integrata è stata protagonista del convegno che si è tenuto venerdì scorso a Piacenza pressol’Università Cattolica. Il convegno, organizzato da CCPB e dall’Istituto di Entomologia e Patologia Vegetale ha visto la partecuipazione di produttori, grande distribuzione, istituzioni e mondo accademico per ragionare sulla situazione presente e le prospettive future.
“L’agricoltura integrata gioca un ruolo da protagonista verso la sostenibilità” ha spiegato Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB, “perché può rappresentare un approccio pragmatico all’agricoltura del futuro. Può farlo se, come accaduto durante il convegno, c’è un dialogo e una lavoro comune tra istituzioni, operatori di filiera ed esperti”.
Sul sito web www.ccpb.it/blog/2013/11/04/agricoltura-integrata-psr-sostenibilita sono disponibili le relazioni e una sintesi della tavola rotonda “Il punto di vista della filiera: conseguenze e prospettive”.
La giornata si è aperta con le relazioni di Carlo Malavolta e Teresa Schipani della DG Agricoltura – Regione Emilia-Romagna sul contributo della produzione integrata alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti, Beniamino Cavagna del Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia ha descritto l’attuazione del PAN nel razionalizzare l’applicazione dei prodotti fitosanitari sulla base delle recenti normative, Davide Viaggi del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna ha proposto un’analisi economica e le prospettive della produzione integrata, Giuseppe Garcea CCPB ha illustrato i servizi di certificazione che valutano la sostenibilità dell’integrato.
Durante la tavola rotonda sono intervenuti produttori e grande distribuzione: Giampiero Reggidori di Apo-Conerpo e Alessandro Dal Piaz di Assomela, Lorenzo Faregna di Agrofarma, Roberta De Natale di Auchan, Maurizio Brasina di Coop Italia, Luca Magnani di Esselunga, e Roberto Della Casa, docente di Marketing dei Prodotti Agroalimentari Università di Bologna – Polo di Forlì. L’ultimo intervento è stato quello di Graziella Romito, della Direzione Generale dello Sviluppo Rurale – Programmazione Sviluppo Rurale del Mipaaf, che ha spiegato i progetti del Ministero per i prossimi anni.

CCPB opera in conformità ai più importanti standard internazionali per offrire una certificazione di prodotto agroalimentare che garantisca l’integrazione tra input naturali e una riduzione dell’immissione di sostanze chimiche. Tra questi Globalgap, la Produzione Integrata e la Rintracciabilità nel settore agroalimentare. Sempre nell’ambito della sostenibilità CCPB certifica EPD, dichiarazione ambientale di prodotto, e propone più schemi di valutazione delle performance ambientali di prodotto, comprese carbon e water footprint. Oggi CCPB certifica oltre 5000 aziende, tra cui affermati gruppi industriali, grande distribuzione, piccole e medie imprese ed aziende emergenti.