Le patologie allergiche, negli ultimi 20 anni, hanno registrato un notevole aumento, soprattutto nei paesi più sviluppati, a causa del crescente inquinamento ambientale. Un’elevata percentuale di allergie interessano l’apparato respiratorio e, da sole, coinvolgono circa il 20% della popolazione occidentale.
L’origine di gran parte delle manifestazioni allergiche, a carico dell’apparato respiratorio, è da ricercarsi negli ambienti domestici e sono indotte dagli Acari della polvere, dagli animali domestici, dalle muffe, da inquinanti chimici, ecc.
Soffermiamoci, per ora, sugli ACARI esaminandoli da vicino: sono animaletti microscopici che costituiscono la parte preponderante della polvere di casa e vivono nei letti, tappeti, divani, dove si nutrono delle piccole squame di pelle morta che si staccano dal nostro corpo e da quello degli animali domestici.
Questi animaletti sono responsabili soprattutto dell’insorgenza di allergie respiratorie (riniti allergiche croniche e asma bronchiale) e possono causare anche dermatiti. Diminuire la concentrazione degli acari nell’ambiente è il primo provvedimento per prevenire questi tipi di disturbi.
Il caposaldo della battaglia contro agli Acari è la profilassi ambientale. Una giusta e accurata bonifica igienico-ambientale resta il comportamento principale da osservare.
Cercare di arieggiare frequentemente gli ambienti in modo da ridurre l’umidità (l’umidità aiuta la riproduzione di questo piccolo animaletto dall’aspetto di un ragnetto); rimuovere accuratamente la polvere dai pavimenti e dai mobili con aspiratore elettrico munito di micro filtri (che ne evitino la successiva dispersione) e con un panno umido; evitare tendaggi pesanti e sostituirli con tende lavabili.
Particolare attenzione va posta al letto. Alcune regole importanti sono: esporre all’aria e al sole materassi, cuscini e biancheria, cercare di pulire bene la superficie esterna dei materassi e dei cuscini, in particolare in corrispondenza delle cuciture dove maggiore è la concentrazione degli Acari. Non sottovalutare il lavaggio frequente, anche bisettimanale, ad alta temperatura (60° C) di tutta la biancheria da letto.
Irene Brini
Direttore di laboratorio FLORA srl