L’ortofrutta biologica ha rappresentato in valore l’8,1% del mercato complessivo di frutta e verdura commercializzate in Italia nel 2023. Nel carrello della spesa bio poi, frutta e ortaggi sono le categorie merceologiche più rappresentative con il 43,5% del totale della spesa dedicata al comparto bio mentre nell’agroalimentare convenzionale l’ortofrutta non va oltre il 19,2% del totale degli acquisti per alimenti.
Sono i dati presentati a Macfrut 2024 da Antonella Giuliano, responsabile dell’Ufficio Biologico di ISMEA nel corso del seminario organizzato da Confagricoltura dal titolo “Ortofrutta biologica: stato dell’arte e prospettive”. Giuliano ha sottolineato come il valore del consumo di frutta bio sia rimasto sostanzialmente stabile dal 2019 al 2023, con banane, mele, arance, limoni e pesche a guidare il rank dei prodotti che maggiormente hanno inciso sul valore dei consumi di frutta biologica. Nello stesso periodo è invece cresciuto il valore del consumo degli ortaggi biologici e non di poco: +42,2%, con pomodori, zucchine, patate, ortaggi di IV Gamma e melanzane nella top five degli ortaggi che hanno maggiormente incrementato il loro valore. L’aumento del valore della frutta bio è stato realizzato esclusivamente nel canale della distribuzione moderna (aumento compensato dalla perdita nei canali tradizionali), mentre per gli ortaggi mantengono la loro importanza i canali extra GDO.
Contrariamente a quanto si ritiene, la quota vendite di frutta e ortaggio bio del Mezzogiorno – ha sottolineato l’analista di ISMEA – è più alta di quanto accade per altri comparti.
Per quanto riguarda la produzione agricola biologica generale in Italia, essa copre due milioni 349.880 ettari (dato 2022), terzo Paese in Europa dopo Francia e Spagna, ma il nostro è il primo Paese in Europa per numero di aziende agricole biologiche (83 mila). Il valore dei consumi di prodotti bio è stato nel 2023 pari a 3,8 miliardi di euro, con una incidenza del 3,5 per cento di incidenza sulla spesa agroalimentare globale. (a.f.)
