Altroconsumo, ricerca comparata sulla presenza di pesticidi: il bio vince sul convenzionale

Emanuela Bianchi - Altroconsumo

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Non si occupa di truffe nel biologico, Altroconsumo, ma in quanto associazione a tutela dei consumatori, ha di recente realizzato una serie di test con l’obiettivo di mettere a confronto, sotto vari punti di vista, prodotti biologici e convenzionali, per cercare di riequilibrare le opinioni delle persone, talvolta non accuratamente documentate, ed offrire uno specchio di realtà.

Di certo il biologico “vince” sul convenzionale sul piano dei residui di pesticidi, “ma non è detto che vinca sempre sul fronte dei valori nutrizionali”, fa sapere Emanuela Bianchi, team coordinator di Altroconsumo. E quando ad esempio accade che “in un prodotto biologico venga trovato un pesticida non autorizzato, è importante che chi produce sia in grado di dimostrare che non è stato volutamente aggiunto”, scandisce Bianchi.

L’inchiesta di Altroconsumo si è concentrata su prodotti freschi – fragole e pomodori – e trasformati – confettura e polpa – per verificare la presenza eventuale di pesticidi (ne sono stati cercati oltre 400) e le caratteristiche nutrizionali (sali minerali, vitamine e antiossidanti).

“È emerso che non è sempre vero che i prodotti biologici sono più ricchi di determinati nutrienti, ma questo per ragioni precise – fa sapere Bianchi – Si trovano infatti valori diversi se i prodotti vengono coltivati in campo con metodo biologico o senza; diverso è se vengono acquistati dal supermercato perché, talvolta, possono essere rimasti un certo numero di giorni nei frigoriferi per il trasporto”. Il punto è, quindi, che “ad influenzare il contenuto di nutrienti non è, dunque, il metodo di coltivazione, ma altri fattori, come le caratteristiche genetiche della pianta, il tipo di suolo su cui è cresciuta, le variazioni climatiche, le con- dizioni di trasporto e così via”.

La presenza più o meno ricca di certi nutrienti dipende molto dal suolo in cui i prodotti sono stati coltivati: “Se il prodotto biologico e quello convenzionale vengono cresciuti sullo stesso tipo di terreno da cui assorbono gli stessi nutrienti, allora certamente la differenza si nota, a favore del biologico”, precisa la team coordinator e product management line di Altroconsumo. D’altro canto, se le condizioni di partenza non sono le medesime, allora può succedere anche che – sul piano dei valori nutrizionali – “vinca” il convenzionale.

Un esempio può essere la vitamina C: “Degrada molto facilmente e, se il prodotto – anche biologico – ha impiegato del tempo per arrivare sullo scaffale, è probabile che contenga meno vitamina di uno convenzionale”.

Sebbene le truffe vere e proprio, invece, vengono “evidenziate attraverso le analisi dei documenti” e siano compito dei NAS dell’ICQRF, l’Ispettorato centrale repressioni frodi del MIPAAF, dalle analisi di laboratorio fatte da Altroconsumo si riscontra chiaramente una quantità di pesticidi superiore nei prodotti convenzionali rispetto ai biologici, anche se comunque sempre nei limiti consentiti. Si legge nell’inchiesta: “Per quanto riguarda i pesticidi, i campioni bio sono quasi sempre a residuo zero mentre quelli convenzionali no”. Andando nello specifico dei prodotti analizzati, “i pomodori bio contengono meno residui di pesticidi rispetto a quelli convenzionali (3 su 8 contro 7 su 8). Nessuno, nei due gruppi, sfora i limiti di legge. Per quanto riguarda il valore nutrizionale la bilancia pende a favore dei pomodori convenzionali, più ricchi di licopene e potassio. Vitamina C alla pari”.

Sfogliando ancora la ricerca “dalle analisi sulla qualità nutrizionale dei prodotti non emergono differenze significative tra prodotti bio e non bio. Le fragole biologiche, ad esempio, contenevano più vitamina C e antiossidanti, mentre quelle convenzionali erano più ricche di sali minerali”. Per ciò che riguarda i pomodori, invece, “erano i campioni convenzionali ad avere una quantità maggiore di nutrienti benefici, anche se minima “. Infine, “le analisi sulle conserve rivelano alcune differenze nella ricetta, ma non nella materia prima: le confetture di fragole biologiche contengono zero pesticidi, mediamente più frutta e meno zucchero di quelle convenzionali; quelle convenzionali, invece, contengono più antiossidanti”.

Chiara Affronte

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