In GU il Piano Nazionale delle Sementi Bio, Torriani (Cons. Marche Biologiche): “Strada giusta ma serve una collaborazione di filiera”

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È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto di adozione del Piano Nazionale delle Sementi Biologiche.

“Si tratta di una questione importante, che finora ha rappresentato una criticità del sistema del bio in Italia: a fronte di un forte aumento delle produzioni, le realtà che hanno investito sulla produzione di sementi biologiche sono infatti ancora poche”, ha commentato a GreenPlanet Francesco Torriani, agronomo, responsabile della Montebello Cooperativa Agrobiologica (parte dell’ecosistema Girolomoni) e presidente del Consorzio Marche Biologiche oltre che coordinatore nazionale del settore biologico di Alleanza Cooperative Agroalimentari. Torriani riconosce al Piano un obiettivo importante per la filiera del bio, ovvero di mirare a ridurre il numero di deroghe per l’uso di sementi non biologiche e, al contempo, aumentare la disponibilità delle sementi bio. “La sua stessa finalità mette in luce una criticità formale del sistema, che si cerca di risolvere puntando su un aspetto qualitativo che passa da un maggior investimento nella produzione di semi e nella selezione di nuove varietà che meglio si adattano al metodo biologico e biodinamico di coltivazione, semi e varietà più resistenti, dalla buona germinabilità e non contaminate da patogeni. Stessa cosa per quanto riguarda il materiale eterogeneo biologico”.

Promuovere la selezione di varietà bio adatte alla produzione biologiche o significa anche sostenere il miglioramento genetico partecipativo per la selezione di piante che rispondano ai bisogni degli agricoltori, adattandosi ai diversi contesti ambientali e climatici e ai diversi sistemi colturali.

“Con il Consorzio Marche Biologiche, da anni investiamo nella moltiplicazione di varietà selezionate insieme a ricercatori e produttori di bio con l’intenzione di trovare proposte dalle rese sempre più performanti. Proprio grazie a queste attività di ricerca – ha continuato Torriani -, quest’anno per la prima volta verrà seminata la varietà di grano duro INIZIO, dalla caratteristica taglia media che supera i problemi legati all’allettamento dei grani antichi, tipicamente molto alti, e quelli delle nuove varietà, che producono piante molto basse e quindi vulnerabili se non adeguatamente trattate. Inoltre, la selezione delle nuove varietà di grano duro adatte per il bio deve andare verso ideotipi che mostrano un buon grado di accestimento, poiché la produzione di culmi secondari aumenta la competitività della pianta di grano nei confronti delle infestanti, limitandone la presenza”.

Il Piano Nazionale delle Sementi Biologiche sarà aggiornato con cadenza triennale con il supporto scientifico del CREA. Il lavoro scientifico che sta alla base di questa nuova norma è uno degli aspetti più positivi secondo Torriani: “Il PNSB si sviluppa in macroaree. Centrali dal mio punto di vista sono la macroarea dell’Innovazione e quella che prevede il supporto delle filiere sementiere. Sono i due aspetti strategici da sostenere con la massima determinazione”. Ma avvisa: “Affinché si promuova davvero l’uso di semi e di varietà adatte per il metodo biologico e biodinamico e si risolva definitivamente la questione delle sementi in deroga occorre sostenere le filiere sementiere. È infatti illusorio pensare che le aziende agricole da sole riescano investire in innovazione, attraverso il miglioramento genetico, e successivamente nella moltiplicazione delle nuove varietà. È fondamentale costruire partenariati, favorire collaborazione tra tutti gli attori della filiera, all’interno del quale è auspicabile che ci sia un protagonismo dei produttori riuniti in forme di aggregazione, quali cooperative e /o consorzi”.

Ed è quello che già succede nelle Marche, dove la Filiera Regionale è già operativa con un programma di semina promosso dal Consorzio Marche biologico.

Il Consorzio, nell’ambito del progetto Info ConMarcheBio, ai sensi del PSR Marche Sottomisura 1.2. – Trasferimento di conoscenze ed azioni di informazione, Operazione A “Azioni informative relative al miglioramento economico delle aziende agricole e forestali”, organizza anche una serie di incontri per approfondire tutta una serie di argomenti importanti per la gestione della azienda agricola biologica: dal nuovo quadro normativo della PAC all’applicazione degli eco-schemi, dalla gestione del rischio in agricoltura, agli aspetti innovativi legati alla filiera sementiera biologica. Una serie di appuntamenti che si traducono in un reciproco scambio di informazioni e conoscenze volto, tra l’altro, alla redazione di un calendario di programmazione delle semine condiviso di campagna in campagna.

“Questi incontri nascono in un contesto abbastanza complicato per il comparto dell’agricoltura biologica perché, dopo anni in cui il mercato cresceva a doppia cifra, ora siamo entrati in una fase di stagnazione, provocata da diversi fattori, non ultimi inflazione e conseguente calo del potere di acquisto delle famiglie – ha concluso Francesco Torriani –. In questo quadro l’obiettivo di Info ConMarcheBio è quello di costruire una vision sul futuro dei seminativi biologici nella Regione Marche e lo faremo in maniera condivisa e partecipata coinvolgendo le principali operatori della nostra Regione”.

Chiara Brandi

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